Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale trovavano spiegazione solamente nella "ripugnanza tradizionale degl'ingle– si di salire sul treno prima che esso abbia abbandonato la stazione," ma erano dovute "piuttosto a un prudente ritardo nel decidere qual treno fosse piu opportuno prendere." "Se questa interpretazione dell'atteggiamento in– glese risultasse corretta, essa dovrebbe essere presa come prova di sangue f dd d ,. • 114 re o e non merzia. Perché siffatta politica fosse possibile, non era desiderabile un orienta– mento filorusso della politica estera francese. Ma c'era il rimedio a portata di mano: Mussolini era H per costringere la Francia ad allinearsi alla poli– tica inglese. Inoltre, vi erano in Francia forze ciecamente anti-bolsceviche, sulle quali il Ministero degli esteri inglese e Mussolini potevano far leva per impedire la politica russofìla auspicata da Herriot. Questa situazione spiega perché, il 18 marzo 1933, MacDonald e Sir J ohn Simon fecero visita a Roma a Mussolini. L'aeroplano che conduceva i due pellegrini era pilotato da quello stesso Italo Balbo, il quale nel mar– zo 1930 aveva proclamato che l'Italia non avrebbe mai permesso un'egemo– nia francese e doveva tenersi pronta a mettere in campo "sei milioni di uomi– ni pienamente armati in terra, sul mare, e nell'aria (vedi p. 213). Mussolini offd ai due visitatori il "Patto a Quattro," che certo non fu per loro una sorpresa, ma essi gli consentirono di farne la proposta per lu– singare la sua vanità. La sostanza del Patto a Quattro è riprodotta nel Survey of i°nternational Affairs, 1933, p. 209; L'essenza del patto sembra fosse che le quattro Potenze, operando tutte e quattro insieme, potessero e dovessero fare certe cose - gradite all'Italia e non sgradite alla Germania - che la Francia, comunque, non avrebbe fatto volentieri, e che essa pro– babilmente non avrebbe mai fatto, o non avrebbe consentito che si facessero in alcun modo, se, invece di trovarsi sola in minoranza nel comitato esecutivo dei quattro, avesse continuato a fare la sua parte nel regime internazionale fino allora esistente, nel quale la politica francese poteva mantenere i suoi punti di vista nel Consiglio e nell'Assemblea della Società, reclutando in suo appoggio una schiera di paesi minori. La Russia fu lasciata fuori della porta. Un accordo fra alcune Grandi o sedicenti Grandi Potenze, da cui sia esclusa un'altra Grande Potenza, non può non generare il sospetto che possa essere diretto contro la Potenza esclusa. Insomma il Patto a Quattro era un patto a tre, fra Inghilterra, Italia e Germania, le quali invitavano il quarto socio, la Francia, a romperla con tutti i suoi possibili amici e ad entrare in una trappola nella quale i suoi tre soci l'avrebbero svaligiata. Il turno della Russia e delle potenze minori sarebbe venuto dopo che fosse stata sistemata la Francia. 5 4 ToYNBEE, Survey: 1934, p. 338, n. 2. 5 Secondo l'agente della propaganda fascista, LUIGI VILLARI, Storia diplomatica del conflit– to italo-etiopico, p. 6, il Patto a Quattro avrebbe reso possibile a Italia, Inghilterra, Francia e 292 Bib1otecq Gino Bianco

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