Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale cimann, il 3 maggio 1938, espresse il desiderio che "ci fossero piu Mussolini al mondo." I membri dell'Accademia di Francia, che andavano a scoprire l'Italia in qualità di ospiti" del Duce, "avevano anch'essi le loro buone ra– gioni quando, ritornati in Francia, esaltavano i miracoli di Mussolini, scre– ditando le istituzioni democratiche francesi. Anche negli Stati Uniti i ban– chieri, che tra il 1925 e il 1927 lanciarono prestiti fascisti per 300 milioni di dollari ed ebbero una commissione del 10% sulle operazioni, dovevano per– suadere gl'investitori che "Mussolini faceva cose meravigliose," e riempire le prime pagine dei giornali coi miracoli di Mussolini, se gl'investitori dove– vano essere assicurati che, sottoscrivendo prestiti fascisti, affrettavano la ria– bilitazione di un paese dove, grazie ai poteri magici di Mussolini, gli scugniz– zi avevano imparato a lavarsi. Durante una colazione all'Hotel Astor di New York nel gennaio 1926, mentre si lanciava un prestito di 100 milioni di dol– lari, il banchiere Otto Kahn rese omaggio all'uomo-miracolo: A chiunque conoscesse l'Italia negli anni çhe seguirono immediatamente la guer– ra, il cambiamento, che si produsse nel paese con l'avvento di Mussolini, appare poco meno che miracoloso. Egli non promise né procurò vantaggi ad una singola classe. Fece appello a tutte le classi e chiese che lavorassero insieme per il bene della nazio– ne. Non è né un demagogo né un reazionario. È un patriota realista. Non è un ditta– tore nel senso generalmente inteso della parola. Occupa la sua posizione e detiene il potere in base alla volontà del popolo, espressa in modo esuberante e con l'approva– zione del capo costituzionale dello Stato, il Re. Mussolini trovò un popolo, il cui pas– sato era stato glorioso, vacillante e là là per soccombere sotto il peso del presente. Senza aiuti, armato soltanto del suo genio, del suo carattere, del suo patriottismo, si scagliò contro il sinistro pericolo, e mise di nuovo la nazione italiana sulla via maestra della gloria nazionale. Questo è un fatto grandioso; ed essendo io, quale liberamente mi professo, un adoratore della grandezza in tutte le sue manifestazioni, m'inchino in omaggio innanzi alla solitaria figura dell'uomo che l'ha compiuta. Il serpente boa dell'acciaio americano, mr. Myron C. Taylor, aveva le sue buone ragioni quando affermò nel novembre 1936 che "tutto il mondo era stato costretto ad ammettere il successo del Primo Ministro Mussolini nel disciplinare la nazione" (NYT. 6-XI-1936). La "nazione" che Mussolini aveva "disciplinato" in Italia, non era la "nazione" dei magnati dell'ac~ ciaio, che chiedevano per sé non "disciplina" ma "libera iniziativa." La di~ sciplina era per il volgo nato ad obbedire. E mr. Taylor avrebbe importato volentieri quella disciplina negli Stati Uniti. Un altro interesse mondiale era quello della Chiesa cattolica. Come abbiamo visto, uno dei piu grandi successi di Mussolini nel campo della "propaganda" fu la conquista del Vaticano, dell'alto clero cattolico, di vasti strati del clero piu basso e dei giornali cattolici di tutto il mondo, al prezzo di un miliardo e 800 milioni di lire (di allora). Il piu potente interesse su cui Mussolini poteva contare, era rappresen– tato dal Partito conservatore britannico, che ebbe in mano il Ministero degli esteri dal 1922 in poi, eccettuati intervalli di pochi mesi nel 1924 e di due anni dal 1929 al 1931. Le ragioni, che fecero di Mussolini il beniamino dei 280 Bibloteca ,Gino Bianco

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