Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il genio della "propaganda" Nessuno di noi può dubitare di tutto e sottoporre ad esame critico tut– to quanto viene a sapere. Come dice William James - quel James, che Mus– solini e Grandi ammiravano tanto innanzi al microfono - dobbiamo essere disposti a lasciarci ingannare piu di una volta, anziché vivere sempre in sospetto. Possiamo giudicare da noi le poche cose che sappiamo di prima mano, ma dobbiamo accettare la versione degli altri su un'infinità di cose, riguardo alle quali non sappiamo niente. Una volta un giornalista italiano disse che una notizia che compare in un solo giornale è dubbia; se riportata in due giornali, dev'essere accolta con riserva; se data da tre, è probabile; se data da quattro, è confermata; se data da piu di cinque, può creare qualsiasi verità e può perfino vincere memorabili battaglie, che non hanno mai avuto luogo. Lincoln non aveva interamente ragione quando diceva che si può gabbare qualcuno sempre, e tutti qualche volta, ma non tutti sempre. Colui che riesce a controllare i piu importanti giornali del mondo può gabbare, se non tutti, per lo meno la grande maggioranza dell'umanità; e se non in permanenza, può gabbarla per lo meno durante un notevole periodo di tem– po. Contrapponete cento diverse bugie ad una sola verità, ripetete quelle cento bugie cento volte a voce alta, mentre la verità è affermata solo una volta in tono sommesso, e le cento bugie avranno presto il sopravvento sul– l'unica verità nella mente di coloro che non hanno un particolare motivo per andare in cerca dell'unica verità. Bertrand Russell ha osservato che se le mura di Londra fossero tappezzate per sei mesi di cartelli con le parole "Votate per Pearl Soap," il sig. Pearl Soap avrebbe eccellenti probabilità di essere eletto nelle prossime elezioni politiche. L'arte della pubblicità si basa su questo principio. Nessuno prima di Mussolini o dopo di lui, in Italia o fuori d'Italia, ha mai fatto cos1 larga e cos1 fortunata applicazione dei rnetodi americani di pubblicità alla politica interna ed internazionale. Nessuno lo ha mai superato in quella, che i francesi chiamano "l'art de bourrer le cranes." Sapeva come pochi che la bugia fa il giro del mondo nel tempo che la verità impiega ad allacciarsi le scarpe. D'altra parte non dobbiamo ignorare che c'erano dappertutto interessi che favorivano il gioco di Mussolini. Uno scienziato americano, in visita a Roma nel 1932, al quale debbo questo aneddoto, chiese al principe Caetani, che aveva passato molti anni negli Stati Uniti, come potesse adattarsi al re– gime di Mussolini dopo le esperienze americane. Il nobiluomo rispose: "Mussolini è il migliore esattore di affitti che abbiamo avuto da molti se– coli." Migliaia di grandi proprietari di terre in tutto il mondo sarebbero andati in estasi di fronte ad un simile esattore. Quei datori di lavoro, che avrebbero voluto vedere gli scioperi proscritti e i salari tenuti bassi, non po– tevano non essere entusiasti del Duce. Mr. Philip Dawson; deputato al Par– lamento britannico, interessato nell'industria britannica dell'acciaio, aveva le sue buone ragioni, quando scriveva allo Spectator (8-X-1927) che l'Italia di Mussolini era il paese meglio governato dell'universo. Cosf il direttore della Banca di Westminster e della C.M.S. Railway Company, lord Run- 279 Bibloteca Gino Bianco

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