Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

.. Il . dll Il ,,, gemo e a propaganaa accademie lo ricevevano solennemente e Mussolini faceva quattro chiacchiere con lui. Lusingati nella loro vanità dal Duce in persona, isolati come con una "cortina di ferro" nel mondo dei conquistatori, non sapendo niente del paese, della sua lingua, del suo passato, come potevano i visitatori stra– nieri apprendere le vere condizioni e i sentimenti dei conquistati? Anche se fossero riusciti a intravedere il vero stato delle cose, avrebbero potuto di– vulgare le loro scoperte senza rendersi colpevoli di grossolana indelicatezza verso l'ospite che li aveva ricevuti cos{ cordialmente e magari aveva pagate le spese? Qualche volta "scienziati" stranieri volevano visitare l'Italia, ma non avevano denaro, ed erano riluttanti a spendere del proprio. Niente preoc– cupazioni! Il Governo italiano li invitava ad essere suoi ospiti, e generosa– mente faceva le spese. E quando i libri risultanti dai loro studi erano rite– nuti convenienti, ne comprava migliaia di copie per distribuirle tra "esperti," insegnanti e giornalisti. In questo modo all'" imparziale autore," che forniva ad anime candide "informazioni obiettive," erano assicurati lauti diritti di autore. I libri preferiti erano quelli brevi, che costavano poco e potevano essere letti in treno o sul piroscafo, senza relazione a fatti precisi e a date che si potessero controllare dimostrandone la falsità: insomma libri "per le masse." Un membro dell'Accademia di Francia chiese due biglietti gratuiti per Roma, dove doveva andare in veste di rappresentante ufficiale ad una ceri– monia. Gli fu dato soltanto un ribasso del 70 per cento sulle ferrovie ita– liane. Durante il soggiorno nella Città Eterna mosse cielo e terra per farsi pagare quel che aveva speso. Di ritorno a Parigi fin{ per ottenere 620 fran– chi. Avrebbe voluto ricuperare i 750 franchi spesi nel pullmann. Ma non insisté abbastanza. 11 Gli scienziati di tutto il mondo, che si riunirono in Italia nell'autunno del 1932 per un congresso scientifico internazionale, viaggiarono ed ebbe– ro sontuosa ospitalità nei migliori alberghi a spese del contribuente italiano. 12 Mentre si svolgeva il congresso, il giornale romano Il Tevere ammon1 i delegati, che essendo mantenuti nei migliori alberghi, avrebbero dovuto certamente comportarsi bene. Che cosa faceva, in mezzo ai delegati, quello Stefan Zweig che era contrario all'educazione militare dei giovani ed era un pacifista alla Romain Rolland? In una conferenza tenuta a Birmingham in Inghilterra nell'autunno del 1934, il prof. A. V. Hill, vincitore del premio Nobel per la fisiologia, affermò che la scienza avrebbe perduto la propria onestà intellettuale se fosse stata asservita alla politica come era sotto il co– munismo e il fascismo. Il Popolo d'Italia dell'8 dicembre 1934 ricordò all'in– grato professore che "due anni prima egli aveva goduto l'~spitalità fascista." In breve, chiunque accettava l'ospitalità del Governo fascista sapeva che u PEltTINAX, Les fossoyeurs, II, pp. 126-127. 12 HALÉVY, Courier d'Europe, p. 269. ·Bibloteca Gino Bianco 271

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