Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il genio della "propaganda" Gli studenti stranieri, che seguivano i corsi estivi per stramen 1n Ita– lia, non correvano alcun rischio d'imbattersi in docenti che sollevassero nella loro mente qualche dubbio sui miracoli dell'uomo che "aveva sempre ra– gione." Uno studente eh~ volesse scrivere un "saggio" su una qualunque fase della vita italiana, non doveva che scrivere una cartolina al piu vicino consolato, o alla piu vicina agenzia turistica, e ricevere immediatamente li– bri, opuscoli e bollettini in lode di ogni possibile fase ed aspetto del regime mussoliniano. L'art. 5 della legge 6 dicembre 1926, che diventò art. 269 nel codice pe– nale fascista del 1° luglio 1931, puni con la prigione da 5 a 24 anni "qual– siasi cittadino che, fuori del territorio dello Stato, divulghi o comunichi co– munque qualsiasi voce o notizia falsa, esagerata o ingannevole riguardo alle condizioni interne dello Stato in modo da diminuirne il credito o il prestigio all'estero o che comunque si dedichi a qualsÌasi attività nociva agl'interessi nazionali." Per i casi meno gravi e'era l'art. 262 del nuovo Codice Penale, che minacciava di detenzione per non meno di tre anni "chiunque riveli notizie la cui divulgazione sia stata proibita dalle autorità competenti." Una circolare emanata il 28 aprile 1928 avverti tutti i funzionari italiani appartenenti ad organizzazioni internazionali, quali la Società delle Na– zioni, e coloro che dall'Italia si recavano a Congressi internazionali, che dovevano "sottoporre in precedenza" all'approvazione dell'Istituto Centrale di Statistica tutti i dati inediti e le informazioni di origine ufficiale. A tale obbligo erano soggetti anche "quei cittadini italiani che richiedessero tali dati e informazioni per conto o nell'interesse di istituzioni o persone stra– niere. "9 In un'altra circolare del 10 giugno 1931 Mussolini avverti gli stu– diosi di economia e statistica che "la responsabilità di tutti i dati statistici da usarsi all'interno e all'estero" era stata assunta dall'Istituto Centrale dì Statistica, e per conseguenza i rappresentanti dell'Italia a congressi interna– zionali di statistica dovevano "rivolgersi all'Istituto Centrale di Statistica per averne informazioni relative alla possibilità di raccogliere e fornire certe de– terminate statistiche" (CS. ll-VI-1931). Questo voleva dire che non poteva esser messo in circolazione alcun dato che non concordasse con quelli fabbricati dall'Istituto Centrale di Sta– tistica, il quale lavorava sotto gli ordini diretti di Mussolini. Nell'agosto 1934 il Ministero dell'educazione nazionale diramò il se- guente avviso: Se professori intendono andare all'estero per tenere conferenze e per partecipare a manifestazioni o convenzioni di carattere culturale, il Ministero dev'essere possibil– mente informato almeno due mesi prima della data fissata per la partenza, affinché si possano prendere disposizioni, d'accordo col Ministero degli affar.i esteri, per dare ai nostri rappresentanti diplomatici autorizzati le direttive riguardanti l'opportuna propa– ganda da farsi nell'interesse della nostra cultura. 9 Annali di Statistica, serie VI, I, p. 122. 269 BiblotecaGino Bianco

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