Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale data" di uno o due giorni. Quindi giungevano a destinazione dopo che era stata fatta circolare la versione fascista, e la versione non fascista, essendo oramai invecchiata, non aveva piu interesse di novità. Questo fatto era noto a tutti i giornalisti, in Italia e fuori. Ma Salvatore Cortesi, direttore in Italia dell' Associated Press e degno padre di Arnaldo Cortesi, ebbe la sfrontatez– za di affermare nel 1929 che "negli ultimi sette anni egli non aveva mai avuto notizia di un solo caso in cui il materiale spedito dall'Italia fosse stato " Il . 1 " " " . d " censurato. - matena e ,non era censurato : era ntar ato. Quando il corrispondente estero si dimostrava troppo cocciuto, era pro– cessato3o malmenato 4 o espulso. D'altra parte come potevano i giornalisti stranieri scoprire che cosa suc– cedeva? L'Agenzia Stefani non scodellava che "pappa" governativa. I gior– nali quotidiani non erano che strumenti in un'orchestra diretta dal Ministero della propaganda. Tutto era sorvegliato: radio, cinematografo, libri, riviste, fotografie. Gli alberghi erano pieni di spie. I portieri delle case dovevano render conto .di chiunque si recasse a far visita a giornalisti stranieri. I te– lefoni di costoro erano tenuti sotto sorveglianza. 5 Cosf avveniva una "selezione naturale." I soli giornalisti, che restavano in Italia erano quelli che "si comportavano bene" e che mandavano ai loro giornali notizie "esatte" e "imparziali." Un giornalista americano, mr. David Darrah, che dall'autunno del 1927 alla primavera del 1935 fece del suo meglio per mandare al suo giornale notizie corrette sulla situazione economica del paese e che per conseguenza fu espulso dall'Italia - e probabilmente morirà povero - diede nel 1936 una relazione dei vantaggi che toccavano ai "buoni" corrispondenti, e delle difficoltà che si opponevano ai "cattivi." La sua relazione fu confermata in pieno nel 1942 da altri due corrispondenti americani, mr. Reynolds e mrs. Eleonor Packard, i quali, finché rimasero in Italia, costantemente e coscien~ ziosamente "si erano comportati bene." A Roma c'era un'Associazione della Stampa estera. L'affitto della sede era pagato dal Governo. La quota di as~ sociazione era di nove dollari nel 1935 e di cinque dollari nel 1941, ma nessuno sembrava preoccuparsi mai di riscuoterla. Il club serviva caffè vero anche dopo che il caffè era scomparso dall'Italia. Si potevano avere uova al burro per la prima colazione, anche quando la razione normale della po~ polazione italiana era di un uovo alla settimana e di un etto di burro al mese. Le perdite inerenti a questo servizio erano a carico del Comune di 3 Il 14 marzo 1927 il giornalista tedesco, Herr Karl Delyus, fu condannato a 30 giorni di prigione per aver mandato a giornali tedeschi articoli e fotografi.e sgraditi al Governo fascista. 4 Morning Post di Londra, 27-IV-1934: "In seguito alla pubblicazione su un giornale ro– mano di un attacco polemico contro il Daily Herald e di un attacco personale contro la vita privata del corrispondente del Daily Herald di Roma, il corrispondente fu assalito questa mat– tina da un italiano sconosciuto, fuori dalla porta dell'Associazione della Stampa estera. Il sig. Giglio fu avvicinato da un giovanotto, che, dopo essersi accertato del suo nome, lo schiaffeggiò. Mentre il sig. Giglio si stava togliendo gli occhiali per lottare col suo assalitore, fu preso a calci da un secondo individuo. Il sig. Giglio e il suo principale assalitore furono accompagnati al Commissariato e, dopo essere stati interrogati separatamente, furono entrambi rilasciati." s MAssOCK, ltaly /rom within, p. 115. 266 Bibloteca Gino Bianco

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