Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale di Mussolini. Tutto ciò che fece il dott. Goebbels dopo il 1933, non fu altro che un'imitazione, su scala molto piu vasta, ma piu malde.stra e con risul– tati piu infelici, di metodi in cui Mussolini si era dimostrato maestro prima che Hitler arrivasse al potere. La "propaganda" di Mussolini è parte integrante della sua politica estera. Ed ebbe gran successo finché i disastri militari del 1940-43 svelarono il suo bluff. E anche dopo quei disastri il bluff continuò a dominare molti spiriti. La politica inglese e americana verso l'Italia dal 1940 in poi non si capisce se non si prendono in considerazione gli effetti psicologici della ven- i 1 " d " 1· . P tenna e spettaco osa propagan a musso 1niana. er conseguenza una ras- segna della politica estera di Mussolini non gli renderebbe giustizia, se non tenesse conto delle sue attività nel campo della "propaganda all'estero." Mussolini disse una volta che "non gl'importava un fico secco di quanto si diceva e si stampava su di lui all'estero" (28-III-1926). In realtà s'interes– sava avidamente di quanto pubblicavano su di lui e sugli affari italiani an– che i meno importanti giornali provinciali della Patagonia, e tormentava gli ambasciatori e i consoli, che non intervenivano immediatamente a contrad– dire qualsiasi affermazione potesse sollevare anche il minimo dubbio sulla sua infallibilità. L'ambasciatore italiano a Washington, De Martino, fin1 con l'avere "gli stessi rapporti col Dipartimento di Stato che una zanzara ha col malato di malaria": È abbonato ad un vastissimo servizio di segnalazione. Quando trova che un gior~ nalista, sia pure a Sioux City o a Okmulgee, dice male del suo capo, De Martino· corre al Dipartimento di Stato a protestare. La risposta del Dipartimento di Stato è sempre la stessa: "Gli Stati Uniti non hanno censura come voi in Italia." Ma questa risposta non scoraggia affatto De Martino. Torn:i sempre alla carica. 1 I consoli potevano fare piu degli ambasciatori, essendo in grado di te– nersi a contatto personale con i giornalisti della loro zona, comprenderne i bisogni, distribuire decorazioni e fare gli opportuni pagamenti. Giornalisti francesi e svizzeri si potevano acquistare a poco prezzo. Degli inglesi un umorista scrisse che grazie al cielo non è possibile né comprarli né traviarli, ma non ce n'è bisogno, dato quello di cui sono capaci senza essere comprati. Quanto agli americani, un uomo come William Randolph Hearst non aveva bisogno di denaro per diventare uno dei piu attivi tra gli ammiratori di Mussolini. In qualunque parte del mondo si commettesse un delitto, W. R. Hearst e i suoi mercenari si precipitavano a salutarne l'autore quale salva– tore del genere umano. Mussolini era uno di questi salvatori. Neppure fu necessario denaro per comprare il New York Times. Decorazioni e adulazio– ni servirono allo scopo. L'amministratore del New York Times fu decorato da Mussolini nel 1931 (Carroccio, XXXIV, p. 177). L'"esperto" in questioni italiane, mr. W. Littlefield, fu fatto cavaliere nel 1931 per aver composto una 1 Washington Merry-Go-Round, pp. 34-35. 264 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=