Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

"Il . . " est parti, sans partir, tout en restant riparate "secondo il contratto" (20 febbraio). Sir J ohn Simon, dimentican– do che nella nota dell'll febbraio le armi erano pronte per essere usate, e quindi non avevano bisogno di riparazioni, si dichiarò soddisfatto. E Dollfuss rifiutò di prendere in considerazione la nota dell'll febbraio (21 febbraio). Quando tutto sembrava finito, il Presidente della organizzazione dei ferrovieri austriaci rivelò che il Direttore Generale delle ferrovie gli aveva offerto una mancia di 150.000 scellini austriaci, se faceva in modo che i vagoni, i quali dovevano riportare le armi in Italia, fossero deviati verso un falso binario e mandati in Ungheria, dove sarebbero stati scaricati, si– gillati e rinviati in Italia. Il Direttore delle ferrovie perdette il posto. Il Governo francese annunziò (1° marzo) che considerava chiuso l'incidente, e la Piccola Intesa si astenne dal portare la faccenda innanzi alla Società delle Nazioni. Nel maggio seguente, il quotidiano socialista francese, Le populaire, diretto da Léon Blum, affermò che le armi non erano state ancora riman– date in Italia, e che le bollette doganali, che le riguardavano, erano state falsificate. Dollfuss protestò. E il Governo inglese (25 luglio) annunciò che "l'intero materiale da guerra era stato riportato in Italia. 1110 La politica, che doveva essere poi chiamata dall'" appeasement," lavorò a profitto di Mussolini prima che raggiungesse il culmine a profitto di Hitler. . . 10 GEDYE, Betrayal in Centrai Europe, p. 65; GULIK, Austria from Habsburgs to Hitler, II, pp. 1008-13, 1114. 255 Bibloteca Gino Bianco

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