Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo ventiseiesimo "Il est parti, sans partir, tout en restant" Nell'agosto 1931, in Inghilterra, Ramsay MacDonald si divise dal Par– tito laburista, e con quei laburisti che lo seguirono, formò insieme al Partito conservatore e alla maggioranza dei liberali un Governo "nazionale." In questo Governo lui era il Primo Ministro, ma l'autorità reale era eserci– tata da Stanley Baldwin, il capo del Partito conservatore. Le elezioni generali nell'ottobre seguente dettero una strabocchevole vittoria alla neonata coalizione. Nel novembre 1931, Sir John Simon, un antico liberale che non s1 sapeva piu che cosa fosse, diventò ministro degli Esteri. Dal 1906 al 1916, il Partito conservatore inglese era stato escluso dal Governo, o vi aveva partecipato insieme con liberali ( = democratici nel lin– guaggio politico dei paesi latini); dal 1922 al 1929 le sue maggioranze nel– la Camera dei Comuni non erano state mai cosf vaste da permettergli una politica rettilinea. Dopo le elezioni del 1931, il'-Gabinetto MacDonald-Bald– win poté fare assegnamento su un'enorme maggioranza, nella quale i libe– rali e i seguaci di MacDonald contavano poco o niente. La politica estera tradizionale inglese dell'equilibrio poteva ora svilup– parsi liberamente. 1 Questo metodo avrebbe potuto mantenere la pace nel mondo, se i capi dei conservatori inglesi non avessero commesso due grossi errori di calcolo nel determinare chi fosse il piu forte e chi il piu debole. Nell'Estremo Oriente, credettero che la Russia fosse la piu forte, e si mi– sero col Giappone. In Europa, credettero che la Francia fosse la piu forte, e si misero con l'Italia e colla Germania. Inoltre, erano accecati dalla fobia del bolscevismo, ed erano propensi ad allearsi con chiunque si opponesse alla minaccia "bolscevica." t Cfr. CHURCHILL, L'addensarsi della tempesta, pp. 236-38: "Per quattrocento anni la po– litica estera dell'Inghilterra ha consistito nell'opporre la Potenza piu forte, piu aggressiva, piu predominante sul continente, e soprattutto nell'evitare che i Paesi Bassi cadessero nelle mani di quella Potenza. Non si tratta di sapere se è la Spagna, o la monarchia francese, o l'impero francese, l'impero tedesco, o il regime hitleriano. I governi e le nazioni sono indifferenti. Si tratta solo di chi è il piu forte o il possibile tiranno (?) predominante. Perciò noi non dob– biamo temere di essere accusati come o francofili o germanofobi. Se le circostanze fossero rovesciate, noi potremmo egualmente essere germonofili e francofobi." 246 BiblotecaGino Bianco

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