Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il trionfo del pacifismo pagamenti annuali, che nei primi trentasette anni avrebbero leggermente su– perato quelli che l'Italia doveva fare all'Inghilterra e agli Stati Uniti; a par– tire dal trentottesimo anno i pagamenti dell'Italia sarebbero stati superiori alle riscossioni. Dal 1926 al 1930 il tesoro italiano aveva ricevuto un'ecce– denza di 625 milioni di lire, che era stata messa da parte per coprire i pagamenti quando le riscossioni non fossero state piu sufficienti. Accettando la proposta americana, Mussolini rinunciava a quaranta milioni di marchi - ipotetici - che l'Italia doveva ricevere annualmente per altri ventitré anni; liberava l'Italia dai pagamenti piu ipotetici ancora ch'essa avrebbe dovuto fare dopo il trentottesimo anno; e intanto rendeva immediatamente disponibile per sé quei 652 milioni di lire che avrebbe dovuto tenere in riserva per gli anni magri~ La finanza fascista stava ad un livello cosf basso nel 1931, che 652 milioni di lire non erano da disprezzare. Il Duce non solo fece un buon affare per l'Italia, ma favod i tedeschi che erano in debito verso tutti. E non rischiò neppure di mettersi in collisione con gl'inglesi, dato che i pagamenti di questi ultimi agli Stati Uniti assorbivano per intero ciò che essi ricevevano dalla Germania, dalla Francia e dall'Italia. La sola Francia doveva ricevere dalla Germania pagamenti superiori a quelli che la Francia doveva fare all'Inghilterra e all'America. Il Duce faceva il generoso col denaro francese e non col suo. Inoltre, era evidente che Germania, Italia, Francia e Inghilterra non potevano restare incatenate l'una all'altra e agli Stati Uniti fino al 1967 da debiti di guerra e riparazioni. Invocando la can– cellazione, Mussolini emulava la mosca di Esopo che, posandosi sull'aratro, diceva ai buoi: "Anche noi ariamo." Oltre alla questione delle riparazioni e dei debiti di guerra, bisognava affrontare ora il problema del disarmo terrestre o meglio della riduzione degli armamenti terrestri. Dopo avere acconsentito alle richieste del Diparti– mento di Stato americano, in tema di parità navale anglo-americana, Mac Donald e Henderson spingevano ora i francesi a mantenere l'impegno as– sunto nel Trattato di Versailles di ridurre gli armamenti terrestri. I francesi erano in una situazione difficile. Non potevano apertamente accusare il Governo britannico di voler indebolire sul continente la Francia in favore della Germania, mentre manteneva sul mare la superiorità della Gran Bretagna sulla Francia. Con questo avrebbero creato una scissione irreparabile con gli inglesi. Erano come il povero al festino del ricco Epu– lone. Perciò alle proposte inglesi di riduzione de&li armamenti terrestri ri– spondevano chiedendo "sicurezza prima del disarmo." Questo equivaleva a dire: "Siete disposti a firmare un trattato di alleanza difensiva con noi contro un'aggressione germanica? 11 Cioè, dietro a quella discussione c'era il problema della responsabilità inglese nel caso di un nuovo attacco tedesco alla Francia. Ma MacDonald e Henderson scantonavano, parlando di "di– sarmo quale garanzia necessaria e sufficiente di sicurezza. 11 Questa insistenza inglese presso la Francia pér la riduzione degli arma– menti terrestri era altrettanta acqua al mulino di Mussolini. Quanto mi- 239 Bibloteca Gino Bianco

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