Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo venti'cinquesimo Il trionfo del pacifismo Nel marzo del 1931 i Governi tedesco e austriaco annunciarono di es– sersi accordati per formare una unione doganale tra i due paesi: non piu l'Anschluss (associazione) vietata dal Trattato di Versailles, ma pe.11 il mo– mento Angleichung (cioè assimilazione). Passo gigantesco verso l'Anschluss. Mussolini apprese la notizia ufficiale dai giornali. Molte volte negli anni passati aveva dichiarato che non avrebbe ~ai accettato l'Anschluss dell'Austria alla Germania, ma aveva anche accennato molte volte che non vi era irrevocabilmente contrario. Solo poche settimane prima aveva firmato un trattato di amicizia col pangermanista Schober. Che cosa avrebbe fatto ora? Guariglia racconta che Mussolini approvò la unione doganale senza avere consultato nessuno, e fece informare Berlino e Vienna che l'approvava, e nell'aprile del 1931 la qualificò quale "un felice sintomo per l'economia europea, e dette a Grandi istruzioni di arrivare ad un'intesa diretta coi tedeschi." Praticava cosf il metodo del niente per niente. Ma si trattava di pestare i piedi ai francesi. Grandi, consigliato da Guariglia, "riusd abilmente a far cambiare dal bianco al nero il parere e le istruzioni di Mussolini." Ora che Mussolini era diventato ostile all'unione doganale, i francesi lasciarono a lui di sbrigarsela coi tedeschi, e gli inglesi facevano come i francesi. Per fortuna del Duce, il delegato tedesco, nel discutere la materia nel Consiglio della Società delle Nazioni, prese un atteggiamento cosf ar- . rogante e provocante, che inglesi e francesi, irritati, si opposero insieme agli italiani, e cosf l'unione doganale austro-tedesca naufragò (GUARIGLIA, pp. 80-82). Pronto a sbandierare questo successo, il Duce annunziò solennemente che della unione doganale lui non voleva saperne. 1 E Grandi (4 giugno) dichiarò al Senato che "il Governo fascista voleva veder chiaro nell'unione doganale, come in tutte le altre questioni del genere. Quell'unione avrebbe potuto spianare la via per altre eventualità, che i trattati vi'genti escludevano, e che avrebbero potuto mettere gravemente in pericolo l'equilibrio del- 1 PA. 1931, I, pp. 576; 581; ToYNBEE, Survey, 1931, pp. 316-17. 236 Biblou:::l,;a Gino Bianco

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