Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

l dea/e supremo: il disarmo limiti complessivi delle rispettive flotte erano rinviate al 1936. Il Duce "si era salvato la faccia" "riservando l'avvenire." Inoltre due ministri laburisti erano andati a Roma con la corda al collo ad implorare da lui una parola, una parola sola, che desse pace ad un mondo infelice e supplice: Per noi - scriveva solennemente il Corriere della Sera il 3-111-1931 - è di som– mo interesse che si possa parlare di accordo di Roma. Nessuno pensa a svalutare l'ini– ziativa dei ministri britannici, nessuno vuol negare la bµona volontà di cui ha dato prova il Governo francese. Ma i negoziati hanno avuto la loro fase decisiva a Roma ... Ci si conceda questo legittimo vantaggio d'avere improntato col nome e con lo spirito di Roma questo notevole avvenimento. Mussolini 1n persona prese per sé la gloria di aver salvato la pace del mondo. Quest'accordo avrà un effetto benefico non solo sui rapporti fra le potenze firma– tarie, ma anche sui rapporti politici di tutte le nazioni. Esso rappresenta la base piu efficace per la prossima conferenza generale del disarmo. L'Italia non ha esitato a pren– dere l'iniziativa di fare sacrifici sostanziali per raggiungere questo supremo ideale. Posso affermare con sicura coscienza che l'Italia fascista ha fatto il suo dovere in questa occasione (Daily Herald, 3-III-1931). Il disarmo era diventato ora il supremo ideale di Mussolini. Lo scopo per il quale l'uomo aveva lavorato giorno e notte per anni, era la coopera– zione internazionale. L'accordo mandò a male il connubio tra l'aquila romana e la germa– nica. Il deputato tedesco Sachsenberg scopri nel Reichstag (17 marzo 1931) che, "dopo le promesse dell'autunno precedente, la firma dell'accordo navale da parte dell'Italia equivaleva ad un tradimento della Germania." 235 BiblotecaGino Bianco

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