Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale la Francia poteva contare sulla collaborazione dell'Italia contro l'arroganza britannica e americana. Dinanzi alla minaccia di una bipartita egemonia anglo-sassone, dovrebbero spa– nre altre considerazioni e altri pregiudizi, primo fra tutti quello francese contrario al diritto italiano, riconosciuto a Washington, della parità navale tra i due paesi. La storiella dei capponi di Renzo potrebbe insegnare qualche cosa. Ma a Parigi hanno una esatta sensazione del momento che attraversiamo e della posizione della Francia? (S. 9-X-1929). A che servirebbe alla Francia la superiorità navale sull'Italia, se l'egemonia angio-sassone fosse rafforzata? (T. 11-XII-1929). Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna volevano abolire i sottomarini, e la Francia voleva mantenerli. L'Italia avrebbe potuto appoggiare su questo punto la Francia. Quando l'ambasciatore francese partf per Parigi alla metà di settembre, chiese a Mussolini: "Allora possiamo contare in modo assoluto sull'appoggio italiano nelle questioni relative a1 sottomarini?" Mussolini rispose: "S1, certo" (BD. p. 132). Inoltre Mussolini avrebbe potuto aiutare la Francia contro la Ger– mania. Nell'ottobre 1929 il Principe ereditario italiano ricevette istruzioni di far visita all'ex imperatrice austriaca Zita (NYT. 24-X-1929). Dunque Mussolini poteva favorire, d'intesa con la Francia, una restaurazione asbur– gica in Austria, e cosf sventare il pericolo dell'Anschluss fra Austria e Ger– mania - ma ad un prezzo: la parità navale fra Italia e Francia. I francesi non erano disposti a pagare quel prezzo. Il loro punto di vista fu chiarito dall'ambasciatore francese a Washington il 29 settembre 1929. Dopo aver affermato che la Francia non aveva alcun motivo di sen– tirsi minacciata né dagli Stati Uniti, né dalla Gran Bretagna, spiegò che il suo Governo aveva gravi timori per quanto riguardava l'Italia, e quei ti– mori erano dovuti al fatto che "il Governo di quel paese era costituzio– nalmente irresponsabile e dipendeva interamente dalla volontà di un solo uomo." Ogni giorno la stampa italiana, che obbedisce in tutto e per tutto a Mussolini, rivolge minacce alla Francia. A tutta la nazione italiana viene inculcata l'idea che sono possibili conquiste a spese del paese vicino. Probabilmente tali minacce non sono serie, ma costituiscono un fattore di turbamento. La storia dimostra che è sempre possibile un atto di pazzia, quando i sentimenti nazionali sono stati sistematicamente eccitati. Una alleanza tra Italia e Germania non è inconcepibile. In tal caso la Francia, obbligata a difendersi su due fronti, sarebbe posta in una situazione pericolosa. È per essa d'im– portanza vitale la libertà di comunicazioni con l'Africa, donde trae una notevole quota dei suoi contingenti militari. Incursioni italiane su una cosi importante arteria potreb– bero riuscire estremamente gravi (PA. 1929, I, pp. 59, 27). Anche l'ambasciatore italiano chiad il punto di vista di Mussolini al sottosegretario di Stato americano: L'Italia deve avere parità con la Francia. La ragione di questa esigenza è che · l'Italia, data la sua posizione, ha bisogno anche piu della Francia di ricevere 1 suoi 202 Bib1otecd Gino Bianco

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