Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La parità navale italo-francese Ma come conciliare l'amicizia con la Francia e l'inimicizia con la Jugo– slavia? Nulla di piu facile. Mussolini disse all'ambasciatore francese, Beau– marchais, che "se fosse stato tolto alla Jugoslavia l'appoggio francese, i ne– goziati franco-italiani sarebbero arrivati quasi immediatamente ad una con– clusione soddisfacente." Al tempo stesso faceva pervenire un accenno in tutto e per tutto analogo al Governo jugoslavo: "Se esso fosse stato disposto a lacher la France anche i negoziati con lei si sarebbero conclusi con sor– prendente rapidità" (BD. p. 182). Come poteva Mussolini sperare che un cosf infantile doppio gioco sfuggisse a Parigi e a Belgrado e portasse ad un accordo o con l'uno o con l'altro dei due Governi? E come poteva sperare di ottenere parità di armamenti con la Francia nella situazione psicologica che egli aveva creata? L'ambasciatore americano nel Belgio, Gibson, che si adoperava con ogni impegno in Europa per ridurre gli armamenti navali, osservò che c'era un'evidente disparità di vedute fra i Governi di Parigi e di Roma. I francesi sostenevano che le esigenze della Francia per la protezione dei suoi posse– dimenti d'oltremare rendevano impossibile ammettere la parità con l'Italia; gl'italiani sostenevano di non poter ammettere alcuna discussione sul loro diritto di piena parità con la Francia (PA. 1929, I, p. 107} .. Mentre Mussolini offriva amicizia alla Francia purché mollasse la Jugoslavia, e a questa purché mollasse la Francia, Briand offriva unione e pace a tutta Europa. Dopo il crollo della intesa con Chamberlain, invitò tutti i paesi d'Europa a riunirsi in "una specie di vincolo federale" il qua– le "senza intaccare la sovranità di alcuna delle nazioni appartenenti ad una simile associazione, avrebbe potuto essere utile" (5 settembre 1929). Un vincolo federale che non intaccasse la sovranità di alcuna delle nazioni federate, non sarebbe stato un vincolo federale. Briand voleva solo dimostra– re ch'egli era un uomo bene intenzionato, e che tutti i francesi erano come lui uomini bene intenzionati. Il suo amore per la federazione europea era amore platonico. A questo punto Mussolini si rese conto che il suo gioco richiedeva qualche trovata piu ingegnosa che le vanterie e le minacce. Nel settembre 1929 lasciò il Ministero degli esteri e promosse a ministro il sottosegretario Grandi, che in quattro anni di tirocinio alla scuola di Guariglia, aveva oramai imparato gli elementi del mestiere. Finora Mussolini aveva fatto lui stesso alternativamente la parte del leone ruggente e della colomba pa– cifica. Ora si divise le parti con Grandi. Questi si presentò all'estero nella veste di colomba pacifica, e Mussolini fece in Italia il leone ruggente. La Conferenza navale di Londra, tra i delegati degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia, dell'Italia e del Giappone era convocata per il 21 gennaio 1930. Alla Conferenza di Washington (1921), l'Italia aveva ot– tenuto parità di tonnellaggio con la Francia per le grandi unità. Mussolini chiedeva ora la parità anche riguardo al naviglio piu leggero. Se consentiva, 201 Bib1oteca Gino Bianco

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