Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

I Trattati del Laterano molte opere di D'Annunzio, questa non è uno studio di pervertimenti ses– suali, ma solo un caso di sfrenata passione. Il giornale ufficiale del Vatica– no (2-3-VI-1930)protestò: Chiediamo se la rappresentazione di un'opera proibita dall'Autorità ecclesiastica per la sua passionalità immorale, allestita proprio in una pubblica piazza, in Roma, risponda al rispetto dovuto al carattere della sacra Città. L'interpretazione di quella e molte altre disposizioni altrettanto impre– cise, dipende dalla pressione che il Vaticano può esercitare, caso per caso, sul Governo italiano. Pio XI dichiarò che gli accordi Lateranensi erano solo il "principio di nuovi sviluppi." Nessuno poteva prevedere dove si sarebbero arrestati questi nuovi sviluppi. Oggi (1951) ne vediamo parecchi, e la fine non è in vista. · I negoziati fra Pio XI e Mussolini furono condotti, per piu di due anni, nel massimo segreto. Il Times di Londra (14-1-1929)nel dare la notizia dei negoziati, che erano prossimi alla conclusione, osservò che "la stampa roma– na aveva ricevuto ordini stretti di non menzionare le conversazioni in corso." Negli ultimi due giorni di gennaio e i primi dieci di febbraio, i giornali di tutto il mondo speculavano su quanto Pio XI e Mussolini aves– sero potuto concordare. Nessun giornale italiano disse una parola di quan– to bolliva in pentola. Finanche il discorso, con cui il cardinale Gasparri dette notizia al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede dell'accordo avvenuto (7 febbraio), fu taciuto dalla stampa italiana. L' Associated Press del 7 febbraio 1929 notò che "non vi era stata nessuna discussione nella stampa, nessuna opposizione nel Parlamento, nessuna concessione alla opi– nione pubblica." La bomba fu fatta scoppiare a un tratto nel pomeriggio dell'll febbraio. Il segreto era stato necessario per mettere a un tratto il paese innanzi al fatto compiuto. "Era la volontà di Dio," disse Pio Xl in una intervista con la United Press (21-11-1929).A quel che pare, la volon– tà di Dio sarebbe stata impotente, se in Italia non fosse stata soppressa la libertà di stampa e la libertà di parola. Un generale dell'ordine dei Gesuiti, padre Wernz (]us decretalium, I, p. 166) ha spiegato, mezzo secolo• fa, che nel negoziare i concordati la Sede Apostolica "usualmente assume im– pegni solenni solo quando un governo secolare non è obbligato a doman– dare il consenso di un organo rappresentativo, o quando non c'è dubbio ragionevole che siffatto consenso sarà concesso." Ma quando il testo degli accordi fu conosciuto, il malcontento fra i fascisti fu grande. La indiscrezione dei clericali fece il resto. Nel marzo 1929 fu aperta a Bologna una piscina natatoria per i ragazzi delle scuole comunali. L'arcivescovo si senti in dovere "di richiamare l'attenzione dei pastori spirituali" sul pericolo morale che poteva nascondersi in quella pi– scina, e raccomandò vivamente ai genitori dei ragazzi "di non permettere che essi rischiassero di perdere la piu bella dote della gioventu, il pudore:" 195 Bibloteca Gino Bianco

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