Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

l Trattati del La,terano stinte formalmente le due discussioni, cercava di non incorrere nell'accusa di simonia, anche se avesse pagato le concessioni territoriali che sperava ot– tenere, con le concessioni spirituali che era costretto a fare. Nel secolo XX il mondo è in una fase di civiltà capitalista. La simonia è sparita dal novero dei peccati. Quindi nel 1923 il cardinale Gasparri poteva trattare contempo– raneamente la soluzione della Questione Romana e il salvataggio del Banco di Roma. Dal gennaio 1923 in poi, gli atti di amorosi sensi fra Mussolini e Pio XI non si contarono piu. Il 21 febbraio 1923, il cardinale Vannutelli, Decano del Collegio dei Cardinali, pubblicamente lodò Mussolini "per la sua ener– gia e devozione al paese," e assicurò che Mussolini era stato "scelto per salvare la nazione e restaurare le sue fortune." Pochi mesi dopo, Pio XI aiutò Mussolini a districarsi da. una difficoltà che avrebbe potuto diventare assai grave. Si discuteva nella Camera dei deputati una riforma della legge elettorale. Il segretario generale del Partito popolare, Don Sturzo, e la mag– gioranza dei deputati aderenti al Partito erano deliberati a non votare il progetto. Mentre le polemiche diventavano sempre piu infocate nella stampa, il cardinale Mistrangelo, arcivescovo di Firenze, intervenne, il 19 giugno, a un ricevimento in onore di Mussolini, e per dimostrare che faceva qualcosa di piu che partecipare a una fredda cerimonia ufficiale, gettò le braccia intorno al collo del Duce e lo baciò. Allora entrò in campo, il 25 giugno, un monsignore, che trafficava per tutti i corridoi del Vaticano, e pubblicò un articolo per ammonire Don Sturzo "che non continuasse a creare imbarazzi alle autorità ecclesiastiche." Don Sturzo rispose che "avrebbe obbedito solamente a chiare istruzioni che gli fossero date dai legittimi superiori." L'll luglio si dimise da Segretario del Partito lasciando i suoi seguaci di– sorientati e senza guida, proprio in mezzo a una gran battaglia parlamenta– re. Nessuno lo condannò, perché tutti capirono che i suoi "legittimi supe– riori" lo avevano obbligato a quello che fu un atto di sacrificio e non, di viltà. Ma vi fu viltà e non eroismo in quei "legittimi superiori" che costrin– sero un uomo soggetto alla disciplina clericale a sacrificarsi, in quel momen– to, in quel modo. Dopo le dimissioni di Don Sturzo, i deputati del suo partito si divi– sero: parte votò il progetto di legge, parte si astenne, pochi votarono con– tro. Uno scrittore cattolico inglese, il dottor Binchy, scrive: "Non ostante tutti i tentativi per presentare le dimissioni di Don Sturzo come un atto volontario di significato niente altro che formale, la gente, specialmente nel clero, credé che il Vaticano era intervenuto"; il Partito "fu scosso sino alle fondamenta" (Church and State in Fascist ltaly). Nel giugno 1924, il deputato socialista, Matteotti, fu rapito nella città di Roma e ammazzato in un'automobile. Un'ondata di indignazione morale scosse il paese. Per escludere Mussolini dal Governo sarebbe stata necessaria una coalizione fra i deputati del Partito popolare, i liberali di sinistra e i socialisti riformisti. Ma nel settembre 1924, Pio XI in persona ammonf 189 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=