Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il patto Kellogg 1st1gare le donne italiane a boic·ottare i vestiti francesi, lo champagne fran– cese e i profumi francesi. Non pare che abbia avuto grande successo. In vista del fatto che l'Europa non era disposta a mettersi al servizio di Mussolini, i fascisti non videro altra alternativa che quella di dichiarare "guerra fredda" alla Europa. Nell'aprile 1929 un gruppo di fascisti al cento per cento fondò una rivista, il cui titolo, Anti-Europa era tutto un pro– gramma. Siamo l'Antieuropa, per la lotta che dobbiamo sostenere in nome della nostra libertà, del nostro sviluppo di popolo proletario contro le varie plutocrazie europee, che tendono a soverchiare ed a soffocare la nostra forza d'espansione. ( ... ) Contro l'Europa di Parigi, di Mosca, di Ginevra, la nostra Antieuropa ha il nome di Roma. Instaureremo l'unità religiosa d'Europa onde fondare il ritorno agl'ideali ( ...). È l'Antieuropa. È l'insorgere dell'occidente romano contro l'occidente usurpatore: la supremazia di Parigi è solo un'apparenza. L'Italia si prepara a svolgere la sua azione di primato (...). Si inizia il nuovo ciclo di idee storiche (pp. 10-11). Tuttavia l'Europa avrebbe potuto diventare degna di sopravvivere, se avesse accettato l'unico mezzo di salvezza che le si offriva: "Il Fascismo è una fonte di rigenerazione, e il suo esperimento può restituire all'Europa il suo compito di forza civilizzatrice." Una "antidemocratica Europa, spoglia di ogni scetticismo e timore, un'Europa aggressiva, orgogliosa e forte," avreb– be ben presto saputo contro chi rivolgere la pienezza della sua vita: contro l'America. "È stato detto e provato che l'intelligenza media di un ameri– cano adulto è uguale a quella di un ragazzo europeo di quattordici anni." L'Europa non ha quindi maggior ragione di temere un pericolo americano di quanto "abbia un adulto di temere un fanciullo." "Il pericolo america– no esiste solo nella nostra paura." Per annullare quel pericolo l'Europa non doveva fare altro che diventare fascista. Questa dottrina non fu accettata incondizionatamente da tutti i fasci– sti. Uno dei piu autorevoli giornalisti del regime, Quilici, portavoce di Italo Balbo, esortò gli scrittori di Anti-Europa a non esser troppo larghi di con– sigli con gli altri paesi. Non è prudente regalare tutti i segreti. Un'Europa ringiovanita dal fascismo sarebbe stata meno utile all'Italia che un'Europa democratica legata alla Società delle Nazioni: Gli Stati riconciliati con la loro vera 'natura d'organismi di lotta e di potenza, liberati da tutti i pregiudizi dell'internazionalismo e· del pacifismo~ potranno essere al– l'occasione buoni alleati di guerra, ma non saranno amici che di loro medesimi... In una Europa composta di Stati siffatti regnerebbe forse una maggiore sincerità - per quanto la politica messa al servizio del piu crud0 nazionalismo non abbia mai rinun– ciato all'arma dell'astuzia e dell'inganno - ma ad ogni modo ciò non renderebbe piu agevole la nostra posizione (Corriere Padano, 1-X-1929). Era quindi piu prudente conservare per la sola Italia l'elisir del rmg10- vanimento, della rinascita, dell'audacia, dell'eroismo e della vittoria. 179 BiblotecaGino Bianco

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