Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il patto Kellogg stino che ha nelle sue mani la buona sorte dei popoli giusti e giovani, la cattiva sorte dei popoli stanchi, immemori o rinneganti la luce della vera civiltà. Il Governo cancellò queste parole in tutti i giornali dopo che l'agenzia Havas le aveva pescate nell'Impero e mandate alla stampa francese. Chiun– que avesse coltivato illusioni riguardo alle intenzioni di Mussolini, avrebbe aperto gli occhi nell'agosto 1928, quando i Governi di Francia e di Inghil– terra consigliarono ufficialmente il Governo bulgaro a prendere disposizioni per arrestare i sinistri disordini delle "organizzazioni macedoni" contro gli jugoslavi. Mussolini rifiutò di assecondare quest'iniziativa. In armonia con quest'atteggiamento, e certamente non contro la volontà di Mussolini, Ahmed Zogu si proclamò "Re degli albanesi" il 1 ° settembre 1928, e comunicò questa notizia al re d'Italia in un telegramma di tre ri– ghe, e a Mussolini in un telegramma di nove righe. Non diventò "re di Albania" cioè del paese che aveva la fortuna di essere governato da lui, ma "Re degli albanesi," cioè di tutti gli albanesi esistenti nel mondo, comin– ciando da quelli sotto la dominazione jugoslava a nord-ovest della sua Albania compresi quei villaggi che lui stesso aveva ceduti alla Jugoslavia nel 1924. Quanto ai nazisti tedeschi, parrebbe che precisamente nel 1928 sia stata conclusa tra Hitler e Mussolini una formale intesa analoga a quella che abbiamo già ricordata tra :t'v1ussolini e i fascisti austriaci. La Tribuna (25-VII- 1928) si diffuse a lungo su un discorso, in cui Hitler aveva affermato che "l'unica intesa possibile" per la Germania era con l'Italia, e che la figura di Mussolini "andava crescendo di statura" in confronto a quella di Gustav Stresemann. Hitler aveva dichiarato: Non vi è conflitto di interessi fra Italia e Germania ed è altamente stupido e de– plorevole chiedere agli italiani se essi nutrono sentimenti tedescofili. Essi sono italiani al 100 per 100 cos1 come io sono tedesco al 100 per 100. I nostri interessi comuni devono ricercarsi nella inimicizia con la Francia e nei nostri comuni conflitti con detta potenza. L'Italia deve espandersi nel Mediterraneo. L'Italia ha bisogno dell'Africa per colonizzarla con l'eccesso della sua popolazione; al contrario la Francia ha bisogno dell'Africa perché essa con i suoi negri colmi i vuoti delle file metropolitane! Cosi l'Italia è imperialista! Si e ne sia lode a Dio! L'imperialismo giustificato e sano con– durrà l'Italia ad un antagonismo con la Francia per l'egemonia sul Mediterraneo. Si dice che contro l'alleanza con l'Italia si opponga "il fatto" dell'Alto Adige. L. .J oggi noi non dobbiamo liberare il Tirolo meridionale; molto meglio, noi dobbia– mo preoccuparci di far rivivere la Patria! Ettore Tolomei ci fa sapere che nell'agosto del 1928 egli ebbe un collo– quio con Hitler, nel quale Hitler accettò definitivamente il confine del Bren– nero.2 Il Tolomei era stato negli anni precedenti il principale ispiratore di quelle misure bestiali, con cui i fascisti cercavano di snazionalizzare i te– deschi dell'Alto Adige. 3 Hitler sapeva, dunque, quel che prometteva, quando 2 Memorie di vita, p. 512. 3 Vedi Appendice B. BiblotecaGino Bianco 175

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