Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il patto Kellogg del Patto Kellogg, l'ondata di scherno contro quel documento superò tutti i limiti. Un giornale umonstico di Firenze pubblicò un disegno che rappresen– tava la pace in atto di pescare alla lenza nell'Atlantico, e pescava un sotto– marino.1 Il Popolo d'Italia di Mussolini scnsse: Francia, Inghilterra e Stati Uniti possono ben parlare con orrore della guerra. La guerra provocherebbe dei cambiamenti nello status quo. Ma noi, che troviamo tanto difficile di respirare, non possiamo vedere nei "possidenti" che si uniscono e non vogliono rinunciare ad alcuno dei loro possedimenti, niente piu che un comitato di assicurazione operante a danno delle nazioni che sono sulla via dell'ascesa. Per conse– guenza il 27 agosto non dev'essere un giorno di gioia per noi. Alla solenne cerimonia della firma del Patto a Parigi (27 agosto) Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania e Giappone furono rappresentati dai loro rispettivi ministri degli Esteri. Mussolini naturalmente si tenne lontano da una città cos1 pestifera e pericolosa come Parigi. Avrebbe potuto almeno mandare il suo sottosegretario. Decise che l'Ambasciatore italiano a Parigi avrebbe soddisfatto tutte le esigenze, e insisté su questa decisione, anche quando il Segretario di Stato americano dichiarò che l'atteggiamento del Governo italiano lo stupiva e lo deludeva e avrebbe prodotto un'impressione molto sgradevole in Amerièa (PA. 1928, I, pp. 45, 55, 147, 153). Il giorno, in cui fu firmato il Patto, il Duce andò ad assistere alle manovre in Piemon– te come aveva fatto nell'ottobre 1925, quando si stavano preparando i Patti di Locarno. Tuttavia la gazzarra dei fascisti per quella che essi si compiacquero di chiamare la "pantomima" del Patto Kellogg, non era immune da segreti affanni. Il Segretario del Partito scopd che l'Italia era isolata nel mondo, tutti la odiavano, ed era oggetto di generale invidia (12 settembre). Il Tevere ammise che non solo la formazione di un blocco latino era un vano sogno, ma l'amicizia anglo-italiana era una cosa "troppo astratta" per servire di base ad una politica di "intensa, utile e onesta cooperazione." Sarebbe stato piu saggio per l'Italia cercare un'alleanza con la Russia bolscevica: Un'alleanza italo-russa potrà forse apparire strana ai fautori dello status quo. In realtà essa segnerebbe l'inizio di una saggia politica fascista. Saltano se s'inaugurerà una politica di questo genere, sarà possibile parlare in termini pratici di un'Italia fascista in marcia verso il suo avvenire in una nuova Europa (1 0-IX-1929). Quella estate fu veramente gravida di eventi. Nel luglio 1928, la tragica avventura del generale Nobile nelle nevi polari provocò nella stampa di tutti i paesi - specialmente in Germania e nei paesi scandinavi - severe critiche contro l'inadeguata preparazione del- 1 Questo fatto è ricordato, con evidente compiacimento, in un libro preparato sotto la di– rezione del fascista ex ministro delle Finanze, De Stefani: L. DE NoVELLIS, L'unificazione econo– mica dell'Europa, p. 58. 173 BibJotecaGino Bianco

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