Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Prefazione stanza del racconto, cosicché S. conclude: "potrei pensare di non aver pas– sato male il mio esame di storia, innanzi a un professore che aveva ogni interesse a bocciarmi." Passare ad un esame simile è possibile solo a chi metta un'estrema cura per raggiungere la massima esattezza possibile, a chi non si contenti mai dei risultati raggiunti, ma stia sempre all'erta per scoprire e utilizzare nuove fonti e nuovi elementi. , E del resto la riprova dell'esattezza dell'esposizione di S. la ritroviamo anche nei volumi finora comparsi della settima serie ( 1922-1935) dei Do– cumenti diplomatici italiani. Essi non spostano minimamente le conclusioni alle quali S. è arrivato. Dopo aver rilevato che S. aveva tutti i requisiti per scrivere una storia . obiettiva della politica estera mussoli'niana, occorre anche ricordare le diffi– coltà i·ncontrate. Chiunque si proponga di· ricostruire la storia "diploma– tica" italt'ana ed europea dopo la prima guerra mondiale si trova di fronte ad una notevole scarsità di f ontt·. Salvo la pubblicazione annuale ameri·cana di documenti diplomatici, S. poteva disporre solo dei primi volumi della raccolta inglese. E teniamo ben presente che questi ultimi sono diventati utilizzabili solo diversi anni dopo la seconda guerra mondiale, quando aveva già steso il suo lavoro, e quindi ha potuto servirsene piu che altro per preci– sare particolari e per le aggiunte. E queste non sono state poche; infatti i ventun capitoli del 1945 sono diventati ventotto nella parte del presente volume, corri'spondente a quello pubblicato presso Laterza. Quelle aggiunte sono state fatte soprattutto in seguito alle pubblicazi·oni comparse nel frattempo, come le i'mportanti Memorie politiche di Salandra, gli ancor pùJ. importanti Ricordi di Guariglt'a, i Diari e lettere di .Galli, le Memorie di"Churchi"ll, i Ricordi di Schmi'dt; e sono dovute anche agli studi comparsi nel frattempo, quali quelli del Sella su Barrère, dello Chabod sulla politica estera italiana, del Tasca sulla nascita e avvento_ del fascismo. All'ultimo momento quando il volume edito da Laterza era già stampato S. ha avuto in mano il Diario manoscritto dell'Aloisi, che fu capo di' gabi·netto di Mussolini dal 25 luglio 1932 al 14 giugno 1936. Non potendo piu servirsi di questa importanti'ssima fonte per il volume, ne ha ri'portato alcuni brani, a conferma e completamento di quello che aveva gi"àscritto. Quindi le fonti di cui' S. si' è servito sono i discorsi' e gli' scritti dei' pro– tagonisti' e i' gi'ornali, e cioè fonti' meno i'mmedi'ate e tutt'altro che sicure, e da usarsi' con la massi·ma cautela. Tuttavi'a i'l S. non ha trascurato alcuna fonte di' i·nformazfone ed ha sistemati'camente sfoglt'ato le raccolte di' dodici grandi' quoti"dz'ani, sei' italt'ani', quattro i'nglesi· e due americani. Un lavoro paziente e imponente! Oltre a questi però non ha trascurato altri periodià e riviste che potessero offri're elementi' utili. Inoltre è ri'corso largamente agli scritti e ai discorsi di Mussolini' e dei fascisti piu in vista, anzi spesso queste fonti sono state preferite ad altre. La cosa piu difficile in queste ricerche è l'utilz'zzazione dei giornali. XIII BiblotecaGino Bianco

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