Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il "doppio gioco" dell'Italia fascista è pieno di simpatia per i prodi magiari che ricusano di sottomettersi al loro destino. Naturalmente esso è pieno di simpatia anche per la Germania che fa fronte risolutamente al nemico. Il corrispondente non poté riferire i precisi termini della risposta di Mussolini alla domanda sull'atteggiamento, che avrebbero adottato gli ex alleati anti-germanici quan– do si fossero trovati di fronte ad un Governo germanico nazionalista. Ma era una risposta fatta per rassicurare le piu vacillanti anime tedesche. Il 14 maggio 1928, parlando agli ufficiali della milizia fascista di stanza a Parma, il Segretario del partito descrisse "la vigilia di grande speranza e bellezza" che l'Italia stava vivendo: Ognuno di voi, sente veramente nel suo interno, anche al di sopra delle forme e al di sopra delle norme, che l'ora bella verrà certamente in cui l'esercito, il grande, magnifico, vittorioso esercito, carico di gloria e di speranza, riprenderà domani la sua marcia per la gloria del Re, la vittoria del Duce, per la grandezza d'Italia (Resto del Carlino 15-V-1928). In quello stesso giorno, parlando ai militi .fascisti della stessa città, lo stesso oratore li ammoni a tenersi attenti e vigili: Siamo odiati molto piu di quanto si creda. Abbiamo dissipato troppe illusioni e colpiti troppi interessi meschini ed impuri. Il nostro è un programma basato sulla volontà e sulla potenza. Viviamo in uno spirito di lotta. Direi quasi che siamo stati condannati a vivere cosL Pare che bisognasse fare una eccez10ne per la Turchia. Il 30 magg10 1928, Mussolini magnanimamente firmò con essa un Patto di amicizia, e scopr.t in questa circostanza che la Turchia era "diventata un paese forte, decisamente orientato verso l'Occidente," e deplorò "le macchinazioni di elementi estranei alla Turchia ma ostili all'Italia" che avevano gettato semi di malintesi tra i due paesi. Fortunatamente "le nubi che i rappresentanti di altri interessi avevano cercato di far sorgere sull'orizzonte dei rapporti italo-turchi," si erano ora dileguate. 159 BiblotecaGino Bianco

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