Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il "doppio gioco" per stabilire le "fonti" delle mitragliatrici; Sir Austen Chamberlain sostenne che era inutile perdere tempo in ricerche di "carattere storico"; Briand acconsenti a lasciar cadere la questione; e l'impostura fìnL Non era ancora chiuso l'incidente, e Mussolini decise di dare ai risve– gliati magiari un'altra prova della sua amicizia. In un'intervista con Lord Rothermere (che pare sperasse vedere suo figlio diventare re di Ungheria!), annunciò che egli: seguiva da vicino la campagna che Lord Rothermere stava conducendo per la restituzione alla Ungheria di quelle zone largamente popolate da magiari, che erano state artificialmente separate dalla madre patria col trattato del Trianon. 3 Era evidente, però, che il flirt Briand-Mussolini non doveva arrestarsi alla sola passività di Briand nell'affare delle mitragliatrici. Uno fra i portavoce del Duce, Gayda, elencò tutti i problemi italo– francesi che dovevano essere risolti, se la Francia doveva ottenere il perdono per i suoi peccati. Quell'articolo fu riprodotto da tutta la stampa. La Fran– cia doveva "ammettere la posizione centrale dell'Italia nel Mediterraneo che le dava il diritto di essere presente dappertutto." Tutti i libri di testo di geografia riconoscevano che la posizione dell'Italia nel Mediterraneo era centrale. Ma Gayda traeva da questa notizia geografica l'illazione che all'I– talia si dovesse dar soddisfazione sui seguenti punti: "Tangeri, Tunisia, i confini meridionali della Libia, l'Adriatico e i Balcani, i mandati coloniali, gli esuli antifascisti e la politica della Francia di snazionalizzazione degli ita– liani nei suoi territori" ( GI. l 7-XII-1927). Anche il piu brillante luminare della politica estera fascista, Coppola, entrò in lizza, e annunziò che era venuta l'ora di "un esame esauriente" dei "fattori storici fondamentali" nei rapporti italo-francesi. Un'intesa italo-francese era possibile solo se fos– sero andati al potere in Francia i gruppi nazionalisti, monarchici e cleri– cali. In questo caso la Francia avrebbe dovuto mettersi sotto l'ala protettrice di Coppola, cedergli una parte dei suoi mandati coloni~li, abbandonare alla sua discrezione il Mediterraneo orientale, l'Adriatico, il Bacino Danubiano, e la Penisola balcanica, e dargli mano libera verso l'Etiopia e tutti i terri– tori extraeuropei che erano ancora indipendenti e sui quali l'occhio impe– riale di Coppola degnasse posarsi. E questo senza pregiudizio di qualche "libera intesa" su alcuni territori francesi in Europa, per esempio la Cor– sica e Nizza. In cambio la Francia avrebbe ottenuto da Coppola il per– messo di dormire sonni tranquilli nel Mediterraneo occidentale e sul con– fine verso la Germania. In Francia dovevano svolgersi le elezioni generali nell'aprile 1928. I fascisti italiani, che non avevano prevista la vittoria delle sinistre nel 1924, speravano almeno ora nella loro disfatta_. Coppola era pronto per questo 3 L'intervista, pubblicata sul Daily Mirror, 27-III-1928, fu riprodotta dal PI. 28-III-1928. 155 BiblotecaGino Bianco

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