Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Piccola Intesa - Bulgaria - Ungheria - Austria con le sue formazioni armate (Heimwehren), sopraffare i socialisti disar– mati e senza denaro, era incapace d'impedire l'Anschluss. Tutto ciò che Mussolini fece per sostenere il partito di Seipel, facilitò il futuro trionfo di Hitler. Tanto piu lo _facilitò in quanto, mentre faceva passare notevoli soc– corsi finanziari alle Heimwehren e al loro capo principe Stahrenberg, fa– ceva lo stesso coi nazisti tedeschi (GUARIGLIA, Ricordi, p. 76), che _pur erano nemici delle Heimwehren ! Già nel dicembre 1925, undici carri merci avevano lasciato Bolzano per Rosenheim sulla frontiera austro-tedesca; il foglio di entrata diceva "carne in scatola." Le autorità doganali austriache sapevano che a Bolzano non vi era nessuna ditta che producesse carne in scatola. E scoprirono che i carri merci non contenevano carne conservata, ma cannoni di piccolo ca– libro, mitragliatrici e munizioni, spediti a Marx & Co. Rosenheim, da un certo Frumenti, conosciuto a Bolzano come un capo fascista. Il console ita– liano telefonò a Frumenti, che, arrivato alla dogana, pagò, in denaro contan– te, una multa di trentamila lire per falsa dichiarazione. Il giorno seguente due ufficiali della milizia fascista arrivarono a Rosenheim per indagare se il segreto fosse stato divulgato dagli impiegati ferroviari italiani. In altri casi le armi venivano dichiarate come aranci e mandarini.· Il Vorwarts di Berlino (4-XI-1927) spiegò che i fascisti italiani forni– vano ai fascisti austriaci non solo denaro, ma anche armi, cioè davano loro fucili Mannlicher, che erano stati consegnati all'Italia dall'esercito austriaco nel 1918. . . Anche il settimanale Deutsches Volkswort (5-XII-1927) affermò che "le organizzazioni fasciste nell'Austria erano finanziate con denaro ita– liano, e fornite di armi che venivano dall'Italia"; Herr Rintelen, direttore dell'impianto idro-elettrico della Stiria, serviva di collegamento tra i fa– scisti austriaci e gl'italiani. Lo Stato Maggiore italiano - spiegava la rivista -, in caso di guerra con la Jugoslavia, aveva bisogno di occupare la Stiria, anche se questo avesse reso necessario violare la neutralità dell'Austria. Me– diante l'occupazione della Stiria, l'esercito italiano si sarebbe messo in una posizione strategica, dalla quale avrebbe potuto impedire alla Jugoslavia di servirsi delle linee ferroviarie che le trasportavano le forniture militari dalla Francia. I rapporti amichevoli tra Mussolini e i fascisti austriaci erano resi evi– denti dal settimanale Foglio d'Ordini, bollettino ufficiale del Partito fascista italiano, che era spesso pieno d'invettive contro l"' austro-marxismo" e di applausi per i successi delle Heimwehren. 6 6 Il Principe Stahrenberg afferma nel suo libro, Between Hitler and Mussolini, pp. 27, 48, 91, di non aver mai visto Mussolini prima del luglio 1930, e che Mussolini gli mandò denaro per la sua organizzazione solo nell'autunno del 1930, e armi nel 1932. Questo non esclude che Mussolini abbia mandato armi e munizioni negli anni precedenti alle altre organizzazioni fasciste controllate non da Stahrenberg, ma dai clerico-fascisti. Stahrenberg conferma (pp. 72-73) che Rin– telen partecipò a tutti gl'intrighi combinati dal Partito cristiano-sociale contro i "marxisti" austriaci. Molto probabilmente i primi aiuti alle Heimwehren furono chiesti a Mussolini e ottenuti da monsignor Seipel. 147 BiblotecaGino Biancò

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