Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale la Iuben. Nello stesso mese cadde il ministero Averescu, e il nuovo Primo Ministro e ministro degli Esteri, J ean Bratianu, assumendo l'ufficio, espres– se la sua "soddisfazione di potere rafforzare gli indistruttibili legami, che univano la Romania alla Francia." 4 La fratellanza della Romania coll'an– tica madre patria andò in fumo. Nell'Ungheria il Duce non trovò mai nes– sun aiuto. Non vi trovò che compromissioni. L'Austria doveva servire a compiere l'" accerchiamento" della J ugosla– via. Qui prima del 1914-18, la -dinastia degli Asburgo aveva perduto ogni prestigio tra le classi medie e operaie delle città. Poteva contare solo sulla nobiltà feudale (o meglio sugli ultimi resti della nobiltà feudale),· sulla bu– rocrazia militare e civile, sul clero e sulle classi rurali. Quel po' di prestigio, s~ cui la dinastia poteva ancora contare tra gli strati piu colti della media e piccola borghesia e tra gli operai delle città, svan1 durante la guerra del 1914-18. Dopo lo smembramento dell'Austria-Ungheria nel 1918, i socialisti dominavano a Vienna, a Gratz e nelle piu importanti città della Repubblica austriaca, raccogliendo dal 45 al 49% dei voti in tutta l'Austria, e il 70% a Vienna. Non ebbero mai nulla in comune coi comunisti. In vero costi– tuivano il gruppo piu colto e piu serio del socialismo europeo, e contavano fra i loro capi alcuni fra gli uomini piu illustri d'Europa. Presero l'inizia– tiva di notevoli riforme sociali e crearono istituzioni modello. Erano decisa– mente repubblicani. 5 ·La maggior parte dei contadini rimase sotto l'influenza del clero cat– tolico e del Partito "cristiano sociale" che non era né cristiano né sociale, ma clericale, fascista e asburgico con tradizioni e tendenze antisemite. Questo era il partito di monsignore Seipel. (Tutti i preti cattolici piu in vista che parteciparono alle attività politiche europee fra il. 1918 e il 1939 - Seipel in Austria, Tiso in Slovacchia, Goos in Germania, Korosec in Slo– venia - tutti, eccettuato l'italiano Don Sturzo, esercitarono attività com– plementari alle attività fasciste.) Finalrnente c'erano le classi medie, che andavano da una sinistra liberale ad una destra cripto-nazista o aperta– mente nazista. Mussolini appoggiava il partito clerico-fascista di monsignor Seipel contro i socialisti. Nell'ottobre 1926 la formazione di un ministero antisocialista, con monsignor Seipel quale cancelliere, fu salutata dalla stampa di Mussolini come un trionfo del fascismo. Mussolini credeva che il Partito cristiano so– ciale austriaco potesse risolvere due problemi in una sola volta: l'esclusione dei socialisti dal Governo dell'Austria, e l'opposizione alla unione dell' Au– stria con la Germania. Non comprese mai che, quel partito, mentre poteva, 4 GUARIGLIA, Ricordi, p. 89, ci fa sapere che Bratianu dichiarò (come? pubblicamente? o ri– servatamente? e a chi? al Governo italiano?) che, per quanto partecipante alla Piccola Intesa, non avrebbe assunto un atteggiamento contrario all'Italia in un eventuale conflitto con la Jugoslavia. Queste parole potevano solo significare che la Romania sarebbe rimasta neutrale se il con– flitto fosse rimasto localizzato fra Italia e Jugoslavia, senza che vi intervenisse l'Ungheria; in questo caso la Romania sarebbe intervenuta non contro l'Italia ma contro l'Ungheria, alleata dell'Italia. Se non era zuppa era pan bagnato. 5 GuuCK, Austria from Hapsburgs to Hitler, I, pp. 175-705. 146 Bib1uu::vaGino Bianco

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