Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Albania situazione che non era nuova. A capo dell'esercito albanese erano già stati posti ufficiali italiani; il costo degli armamenti e dell'equipaggiamento era già stato assunto dal Governo italiano; l'accesso alla base navale di Vallona era già stato aperto alla flotta italiana; grandi tratti di terreno coltivabile erano già stati assegnati ad imprese italiane; l'istruzione pubblica era già stata posta sotto l'amministrazione italiana. Che cosa fece il Trattato del 1927? Dichiarò semplicemente che "l'indissolubile alleanza difensiva" do– veva durare venti anni, che le parti contraenti erano tenute ad usare tutta la diligenza e tutti i mezzi a loro disposizione per garantire la sicurezza dei loro rispettivi paesi e a difendersi e proteggersi a vicenda contro qual– siasi "attacco esterno," e che "qualora una di esse fosse minacciata da una guerra non provocata, l'una avrebbe condiviso la sorte dell'altra e messe le proprie risorse a disposizione dell'alleata." Secondo Mussolini, il trattato era "imparziale e simmetrico" non solo "nella forma legale ma anche nella so- · stanza politica." Infatti, se l'Italia assumeva l'obbligo di difendere l'Alba– nia, anche l'Albania era tenuta a difendere l'Italia. C'era mai stato un caso di piu perfetta uguaglianza e simmetria nella storia della diplomazia? Questa fu la ragione per cui uno dei piu svergognati adulatori britannici di Mussolini (fino al giugno 1940, quando Mussolini dichiarò guerra al– l'Inghilterra) disse nel 1934 che il documento del novembre 1927 "non solo specificava accuratamente il pieno riconoscimento dell'indipendenza e della sovranità albanese (!) ma anche garantiva il mantenimento di queste con– dizioni. 1112 Vittima della slavofobia mussoliniana era la città di Fiume. Il suo porto, boicottato dal commercio jugoslavo, vide diminuire il traffico, men– tre il vicino porto di Sussak fioriva. Nel 1913 per il porto di Sussak erano passate non piu che 220.000 tonnellate di merci, mentre due milioni di tonnellate passavano per Fiume. Nel 1930 per Sussak passarono 718.000 tonnellate, mentre Fiume ebbe un movimento di sole 773.000 tonnellate. Durante il 1930 il traffico di Fiume diminui del 13,0%, mentre Sussak registrò un aumento del 13,3%. Nel primo trimestre del 1931 il traffico di Fiume diminuf del 32,2%. Il giornale Lavoro fascùta, nel dare queste no– tizie (19-VI-1931), chiese che "si trovasse un rimedio." Quale "rimedio"? Chi vuol fare affari deve restare in pace con l'altro contraente. Non c'era pace fra Italia e Jugoslavia. Questa era la radice del male. 12 MUNRo, Through Fascism to World power, p. 214. 141 BiblotecaGino Bianco

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