Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale e di Tirana s'impegnarono a considerare come contrario ai loro comuni in– teressi qualsiasi perturbamento dello status quo non solò "territoriale" ma anche "politico e legale" nell'Albania, a darsi reciproco appoggio nella pro– tezione dei comuni interessi, e a non concludere con altre Potenze alcun accordo politico e militare diretto a pregil,1dicare tali interessi. Già esisteva la convenzione del 1921, mediante la quale i Governi britannico e francese avevano autorizzato l'intervento militare del Governo italiano in Albania nel caso in cui i confini del paese fossero minacciati da una potenza straniera. Mussolini si mise ora a servizio di Ahmed Zogu nella politica interna alba– nese, e per giunta fece "pericolosamente arbitra l'Albania di trascinare, quando le piacesse, l'Italia in una guerra contro la Jugoslavia, che avrebbe potuto degenerare ipso-facto in un conflitto europeo" (GUARIGLIA, p. 60). Per fortuna il Duce firmava i trattati, e subito se ne scordava. Ahmed Zogu non poteva illudersi che fosse una cosa seria. In conseguenza del Trattato di Tirana, Mussolini espulse dall'Italia Fan Noli e i suoi seguaci. Inoltre, un gruppo di banche italiane prestò al Go– verno albanese cioè a Ahmed Zogu cinquanta milioni di franchi oro. Nel marzo 1927 il Governo albanese destinò 5.636.850 franchi oro del proprio bilancio annuale al pagamento degl'interessi di quel capitale. Ma il 1° otto– bre 1927 aveva ricevuto dall'Italia non piu che sei milioni di franchi oro. 3 Pare che il resto del denaro sia andato a finire nel conto corrente di Ahmed Zogu nella banca di Atene. . Secondo una corrispondenza al Manchester Guardian (9-X-1927) com– pilata probabilmente in base ad informazioni date da Ahmed Zogu o da un suo amico, il Ministro italiano a Tirana propose il Trattato ad Ahmed Zogu nel giugno 1926, offrendogli la somma di cinquanta milioni di lire oro "quale modesto segno di personale simpatia." Il Bey, non osando con– sentire, raccontò la cosa al Ministro britannico in Albania, mr. O'Reilly, "sincero amico dell'indipendenza albanese." Questi riferf la faccenda al– l'ambasciatore britannico a Roma e ~l Foreign Office. Fu richiamato da Tirana nell'agosto 1926, e sostituito da un nuovo ministro, mr. Seeds. Il 20 novembre 1926 scoppiò una rivolta fra le tribu dell'Albania meridionale. Ahmed Zogu, temendo una rivolta anche nel Nord, non ~sò mandare trup– pe contro i ribelli. Allora mr. Seeds andò da Ahmed e gli disse che il Go– verno britannico contava su di lui per comporre le divergenze con l'Italia. Il Trattato di Tirana fu firmato il giorno seguente. 4 Un memorandum confidenziale, basato su "fonti incontestabili" e pub– blicato dal Christian Science Monitor (9-X-1935), afferma che Mussolini vo– leva attaccare l'Etiopia subito dopo gli accordi del dicembre 1925. A Lon- 3 ARMsTRONG, Italy, Jugoslavia and Lilliputia, p. 216. 4 Mumo, Through Fascism to World Power, p. 214, c'informa che una delle pietre angolari della politica estera di Mussolini era "la creazione dell'Albania quale stato cuscinetto indipen– dente ed amico," e che "con i patti di Tirana firmati nel 1926, l'Albania si mise virtualmente sotto la protezione dell'Italia." Dunque Stato "indipendente" ma "protetto." 136 BibloL~vaGino Bianco

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