Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale fine dell'Albania, i villaggi di San Naum e Vermach. Nincich non li ri– fiutò. Nel 1927, in un'intervista con la Nation di Parigi, ammise di essere intervenuto negli affari interni dell'Albania, perché "Fan Noli era comple– tamente nelle mani dei Bolscevichi"; il Governo di Belgrado aveva voluto 'Alb . " .fi " 1 un ama pac1 ca e prospera. Col favorire il colpo di mano di Ahmed Zogu, Nincich violò la promessa fatta al Governo di Roma di non immischiarsi negli affari interni dell'Alba– nia. E scelse per violare quella promessa, proprio il dicembre 1924, quando Mussolini aveva le mani legate dall'affare Matteotti. Il Duce incassò, e si li– mitò a dare ospitalità a Fan Noli e agli altri "liberal-democratici" fuggiti da Tirana. La fedeltà di un Bey albanese valeva quanto il denaro con cui era stata comprata, e durava quanto il denaro. Ahmed Zogu non tardò a mostrare verso i suoi protettori di Belgrado quella "indipendenza del cuore" che gli uomini chiamano ingratitudine, quando si esercita contro di loro. Il 30 gennaio 1925 informò Mussolini che riteneva opportuno rafforzare i legami di amicizia tra Italia e Albania. Nel settembre del 1925 alcune banche italiane fornirono il capitale per una neonata "Banca nazionale di Albania," e Ahmed Zogu apd un proprio conto corrente in una banca di Atene. Cos1 cominciò una corri– spondenza di amorosi sensi tra Mussolini e Ahmed Zogu, che era destinata a durare, attraverso alti e bassi, fino al venerdf Santo del 1939, quando Musso– lini fece saltare per aria Ahmed Zogu. Allorché vide che Ahmed Zogu si stava "emancipando" con tanta disin– voltura dalla tutela jugoslava, Nincich manifestò un grande interesse per l'indipendenza albanese: chiese l'appoggio del Governo francese per difen– dere quella preziosa indipendenza, e gli offrf a tal fine un trattato di amicizia. Ciò che una volta si chiamava "trattato di alleanza," diventò tra la prima e la seconda guerra mondiale un "trattato di amicizia," essendo la parola "amicizia" piu consona ai principi della Società delle Nazioni. Briand non aveva nessun bisogno di gettare olio sul fuoco. Bastava se ne stesse quieto ad aspettare che Mussolini lavorasse per lui. Mussolini se– minava e Briand mieteva. E piu Briand mieteva, piu Mussolini s'infuriava contro la Jugoslavia. E piu lui s'infuriava, meglio Briand mieteva. Pur non avendo nessun motivo di rifiutare il trattato offertogli da Nincich, Briand non voleva che il trattato assumesse un significato di provocazione anti-ita– liana. Per· conseguenza propose che il Governo italiano fosse invitato a par– tecipare a un trattato a tre, in forza del quale l'Italia avrebbe garentito la indipendenza albanese, insieme con la Francia, esattamente come Inghilterra e Italia, mediante gli accordi di Locarno, garantivano il confine franco-ger– mamco. Nincich consend, e offd a Mussolini il Patto tripartito, nel corso di una visita a Roma, nel febbraio 1926, cioè invitò Mussolini a diventare il ga- 1 MACARTNEY e CREMONA, Italy's Foreign and colonial Policy, p. 103. 134 Bibloh~caGino Bianco

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