Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

"E d . l d " span erst o esp o ere soddisfazione delle autorità francesi, le quali dalle cattive relazioni fra indi– geni e italiani avevano tutto da guadagnare e nulla da perdere. I giornali maomettani di Damasco e Gerusalemme proclamarono _il boicottaggio con– tro le merci italiane. Ad Aleppo, furono pronunciati discorsi anti-italiani nelle moschee. Al Cairo, il Gover~o egiziano dové proibire dimostrazioni nelle strade, contro l'Italia (G/. 20-IV-1931; S. 24-VII-1931). Il sadista Graziani annunziò che non si sarebbe lasciato smuovere "nep– pure di un millimetro" dalla linea di condotta che si era prefissa: Non mi lascerò smuovere di un millimetro dalla linea di condotta tracciata, e andrò fino in fondo... Spesso, nelle mie meditazioni, ho vagheggiato non questo fosse (sic== che) un mandato commessomi da Dio, per il raggiungimento delle i;ue imperscrutabili volontà. Spesso mi sono esaminata la coscienza, in relazione alle ac– cuse di crudeltà, atrocità, violenza, eccetera, che mi sono state attribuite. Non ho mai dormito tanto tranquillo, come le sere in cui m'è accaduto di farmi questo esame. So dalla storia di tutte le epoche che nulla di nuovo si costruisce, se non s1 distrugge, in tutto o in parte, un passato che non regge piu (S. 24-VII-1931). Un risultato di siffatti esami fu che le spese coloniali, che erano state di 107 milioni nel 1921, 11 balzarono nel 1930 a 530 milioni 12 ; di esse circa 200 milioni erano assorbiti dalla Libia. Il Governo fascista si gloriava dei suoi successi colonizzatori in Libia. In realtà c'erano alla fine del 1931 non piu di 859 famiglie di agricoltori italiani. 13 Per mantenere questi piccoli gruppi di colonizzatori l'Italia spen– deva 150 milioni all'anno in servizi militari e civili; soltanto in sussidi all'a– gricoltura profondeva 28.346.000 lire; in altre parole ognuna di queste 849 famiglie costava al contribuente italiano circa 33.000 lire all'anno (S. 21-III- 1931; 15-1 e 1-111-1932).Sarebbe stato piu economico regalare loro in To– scana un podere e un'automobile. Le piu "dinamiche" immaginazioni in Italia affermavano che Tripo– litania e Cirenaica potessero assorbire 300.000 italiani in vent'anni 14 o 500.000 in mezzo secolo (LT. 20-11-1931).Quanti miliardi ci sarebbero voluti per compiere questa operazione? Il lavoro per gli emigranti in Tripolitania si sarebbe creato solo dissanguando l'Italia. Lo squilibrio in Italia tra la popo– lazione e il capitale investito nella produzione, lungi dall'essere corretto, sarebbe stato aggravato. Un maggior numero di uomini avrebbe avuto bi– sogno di emigrare in cerca di lavoro! Il problema della soprapopolazione italiana era, dunque, disperato? Niente affatto, se fosse stato affrontato con buon senso. Durante il mezzo secolo che aveva preceduto la guerra mondiale del Il Esposizione finanziaria del Ministro del Tesoro, De Nava, dicembre 1921, p. 21. 12 Annuario Statistico Italiano 1931, p. 581. 13 Sarebbe interessante conoscere la fonte dell'affermazione fatta da Sumner Welles che "circa tre quarti di milione di emigranti italiani si erano stabiliti là (in Cirenaica e Tripolitania) prima del 1939" (NYHT. 4-VI-1947). Questa corbelleria gliel'avrà raccontata il suo figlioccio, Marchese D' Aieti1, segretario di Ciano. 14 Discorso di Cantalupo, PI. 25-V-1928. 117 Biblotéca Gino Bianco

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