Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

"E d . l d " span erst o esp o ere Per dimostrare quanto la domanda di colonie fosse fondata, Mussolini e i suoi seguaci ripetevano continuamente che l'Italia non poteva, data la sua naturale povertà, fornire lavoro alla crescente popolazione: questo problema s1 poteva risolvere solo mediante l'acquisto di territori coloniali. L'Italia - scriveva il fratello di Mussolini, Arnaldo - senza colonie di sfruttamento e. di popolamento, senza materie prime, con una situazione metro– politana angosciosa per l'enorme accrescimento delle nascite e le scarse risorse in– tense, sente di essere indifesa. Quale è il suo torto? Uno soltanto: quello di essere giunta troppo tardi nella gara della spartizione del dominio coloniale del mondo ... Vi è un grande paese che non ha la garanzia di libertà di vita e di espansione e vi sono altri paesi che queste garanzie hanno in pieno e non hanno la possibilità materiale di usarne (PI. 21-VIII-1926). Il problema della sovrapopolazione era davvero - ed è sempre - il vero problema centrale della vita italiana. Tutti gli altri problemi sono chiacchie– re di professori, giornalisti, e diplomatici piu o meno ubriachi di "prestigio." Alla fine della prima guerra mondiale, l'Italia aveva circa 40 milioni di abitanti da mantenere su una superficie totale di soli 310.000 Km 2 • La California aveva solo otto milioni di abitanti su un'area di 420.000 Km 2 • 42 milioni di francesi vivevano su una superficie di 550.000 Km2, cioè quasi doppia dell'Italia. In piu il suolo della Francia è per la maggior parte adatto alla coltivazione, mentre un terzo del territorio italiano è di qualità scadente o addirittura sterile. L'Italia ha scarsi depositi di ferro, carbone, ra– me, potassio, e deve importare dall'estero tutto il fabbisogno di petrolio, cotone, gomma e fosfati. Basta a se stessa per lo zolfo, il mercurio e l'allu– minio, e in parte per i prodotti chimici e i nitrati. Può ridurre le sue im– portazioni di carbone convertendo le forze idrauliche in elettricità. Ma l'in– dustria pesante trova l'energia elettrica conveniente solo quando il prezzo del carbone è alto; non appena ne diminuisce di prezzo, il carbone diventa preferibile. Nelle condizioni della tecnica moderna, l'Italia si trova in con– dizione d'inferiorità di fronte ai paesi che possono avere le materie prime senza pagare grosse spese di trasporto. Perciò l'Italia non è in grado di man– tenere tutta la sua popolazione, e deve importare dall'estero grandi quantità di generi alimentari, oltre alle materie prime per l'industria. Essa paga le importazioni in tre modi: esporta prodotti e servizi, vende servizi e merci italiane ai turisti che vengono in Italia, e riceve rimesse dagli emigranti. Quando diminuisce una di queste fonti di entrate interna– zio_nali,le importazioni debbono subire una diminuzione parallela, e la po– polazione deve scendere ad un tenore di vita piu basso. L'importanza dell'emigrazione nella vita economica dell'Italia può es– sere misurata in base alle seguenti cifre. Durante il mezzo secolo anteriore alla guerra mondiale del 1914-18, 28 milioni d'italiani emigrarono in. cerca di lavoro, e 18 milioni si stabilirono all'estero permanentemente. Nei cin– que anni immediatamente precedenti quella guerra ci fu una media annua 111 BiblotecaGino Bianco

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