Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guet"ra mondiale i fascisti scrivevano sul tema di una possibile intesa franco-germanica con– clusa senza il permesso di Mussolini. Ecco, per esempio, come il prof. Solmi spiegava agl'italiani, nel suo modo pedante, le ragioni per cui qualsiasi ten– tativo di conciliazione franco-germanica non avrebbe mancato di produrre una "nuova crisi nei rapporti franco-italiani": La Francia con improvviso mutamento d'indirizzo, si volgeva alla Germania, e stringeva con quest'ultima, dopo la lunga ostilità, una serie di accordi palesi ed oc– culti (?), favoriti dalle correnti dell'internazionalismo massonico e socialista, dando origine ad una politica di riavvicinamento che, nello sforzo stesso della ispiraz10ne, ben lontana dalte direttive tradizionali, autorizzava e sospingeva, almeno a titolo <li compenso, ad una opposizione piu spregiudicata e piu palese verso il fattore italiano, erroneamente (!) giudicato pericoloso. L'Italia non è certo contraria ad una rinascita morale e politica della Germania, dopo la profonda crisi, non ancora sanata del dopoguerra; ma appunto perciò, essa condanna la visione angusta e antistorica, che sorride ai settori francesi, di un'allean– za franco-tedesca ( I) contro l'Italia. 6 Ed ecco come Marabini spiegava la stessa idea ai francesi: L'Italia da parte sua non può che rallegrarsi della possibilità di conciliazione tra Francia e Germania. Ma ha la sua parola da dire. Alcune delle concessioni pro– posté dai campioni del riavvicinamento franco-germanico sono fortemente nocive ai primordiali interessi italiani... Non potremo mai permettere che il Trattato di Ver– sailles sìa sottoposto a revisione soltanto in favore della Germania. Concedere al Reich una specie di parità militare, concludere un'alleanza che garantisca reciprocamente il nuovo status quo europeo, organizzare questo nuovo status qtto mediante l'annes– sione al Reich della Saar, del Togo, del Camerun, del Corridoio polacco e dell'Au– stria, e finalmente aderire allo status quo per quanto riguarda tutti gli altri paesi, compresa l'Italia - ecco un programma che non avrà mai il nostro appoggio ... L'Ita– lia non può permettere che un'alleanza franco-germanica domini il continente (pp. 105-109). Nell'annunciare che non avrebbero mai potuto permettere che Francia e Germania si riconciliassero senza la sanzione di Mussolini, i fascisti di– menticavano di spiegare che cosa avrebbe fatto il Duce, se francesi e tede– schi si fossero conciliati senza il suo permesso. Avrebbe dichiarato guerra alla Francia o alla Germania, o a tutt'e due insieme, per impedire la loro riconciliazione? Certamente Mussolini poteva sempre fare assegnamento su tre realtà, che né Briand né Stresemann potevano cancellare: il desiderio di nv1ncita in molta parte del popolo germanico; la paura della rivincita nella maggior parte del popolo francese; e il gioco dell'equilibrio fra le potenze tradizio– nale nel Governo inglese. È assai probabile che se il Governo inglese avesse sinceramente e per– manentemente garantito la sicurezza francese contro un eventuale attacco 6 SOLMI, Italia e Francia, pp. 40-41, 131-32. 94 BiblotecaGino Bianco

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