Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Italia e Francia di guadagnar tempo. Il regime fascista, pensavano, non era eterno. L'Italia avrebbe superato quell'aberrazione. Qualsiasi concessione di carattere terri– toriale avrebbe accresciuto il prestigio di Mussolini, prolungando la durata del suo regime e stuzzicandone l'appetito per ulteriori pretese: quindi nes– suna concessione, restando sordi e muti a minacce e insulti, ed evitando un'irreparabile rottura, in attesa della fine.u quelle importate dalla Francia; 2) che non fosse ostacolato lo sviluppo. delle scuole italiane in Tunisia; 3) che i contadini italiani potessero partecipare alla distribuzione delle terre fatta dal Governo francese; 4) che gli italiani avessero il diritto di partecipare alle assemblee consultive e ai consigli municipali in Tunisia (TuMEDEI, Italia, Francia, Tunisia in G.L. ll-II-1928). 11 Monsieur Bemus, esaminando il problema dei rapporti franco-italiani nella Revue de Paris del 1° novembre 1930, sconsigliò dal fare concessioni perché queste sarebbero state considerate un segno di paura e avrebbero incoraggiato domande all'infinito, il che, lungi dal riavvicinare i due paesi, avrebbe scavato tra loro un piu insormontabile abisso. Il Prof. SOLMI, Italia e Francia, p. 98, replicò che "se si agiva in base a questa teoria, buona per popoli primitivi, sarebbe stato necessario abolire tutte le discussioni e tutti gli accordi tra popoli civili." Non capiva che il massimo ostacolo derivava precisamente dal fatto che lui e i suoi amici portavano in tutte queste discussioni la mentalità dei popoli primitivi. 91 BiblotecaGino Bianco

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