Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio ali" seconda guerra mondiale , me tutti sapevano, avvenivano in seguito ad ordini mandati da Roma ai pre– sidi - gli studenti si proponevano di conquistare la Corsica, Nizza, la Sa– voia e di andare a Parigi a distruggere la Torre Eiffel. Il professor Volpe, dell'Università di Roma, familiare di Mussolini, nell'Archivio storico di Corsica, diffondeva l'idea che la Corsica avrebbe dovuto essere politicamente riunita all'Italia. Un'altra rivista, il Giornale di politica e di letteratura, e un quotidiano di Livorno, il Telegrafo, condu– cevano in forma piu popolare la stessa campagna. Il Telegrafo veniva man– dato in busta chiusa a molti abitanti della Corsica. Non c'era bisogno di es– sere indovini per capire che queste pubblicazioni erano sussidiate dal Go– verno fascista. Quest'ultimo istituf anche un certo numero di borse di stu– dio per giovani corsi che desiderassero studiare in Italia. Pensava veramente Mussolini di conquistare la Corsica? Probabilmente voleva solo dimostrare ai francesi che cosa lui sarebbe stato capace di fare, se la Francia non si decideva a rispettarlo. Un autore, che si immaginava di gettare le basi della fratellanza franco-italiana, spiegò che l'idea che Mus– solini si proponesse di riconquistare Nizza, la Savoia e la Corsica non aveva senso: ·L'Italia non aspira, neppure segretamente, a possedere questi territori. La politi– ca realistica dell'Italia prenderebbe in considerazione l'eventualità di rivendicazioni territoriali sul continente europeo soltanto nell'ipotesi di un conflitto armato tra i due paesi. Forse allora sarebbe possibile mettere in mostra le ragioni razziali e storiche che si potrebbero far trionfare. Ma fate che i due paesi siano amici, e mai piu verrà sollevata neppure la piu piccola questione riguardo a questi territori. 9 E allora perché quella "periodica veemenza" della stampa italiana con• tro la Francia? Semplicissimo: Mussolini voleva "punzecchiare l'opinione pubblica in Francia," in modo che non si scordasse di avere qualche conto da regolare con lui. L'autore dimenticò di includere la Tunisia tra i paesi che sarebbero venuti in discussione nel caso di un "conflitto armato." Evi• dentemente si riservava di presentare il conto per la Tunisia anche in tempo di pace. Se Machiavelli fosse stato un elefante, questa era precisamente la tecnica che avrebbe raccomandata al suo principe. Fuor_i della Tunisia, i fascisti, dopo avere domandato nell'Africa cen• trale, i deserti del lago Tchad, del Barku e del Tibesti, domandavano il golfo di Guinea. Questi petulanti metodi di discussione rendevano insolu– bili tutte le questioni. Perché avrebbe dovuto il Governo francese offrire concessioni, quando sapeva che queste sarebbero presto diventate trampo– lini per ulteriori pretese? Ne conseguiva che tutte le proposte, che potevano essere escogitate a Roma, erano lasciate cadere a Parigi. 10 Gli uomini del Quai d'Orsay cercavano 9 MARABINI, Le problème France-Italie, p. 100. 10 Per esempio, nella primavera del 1928, un fascista fece le seguenti richieste circa la Tunisia: · 1) che le merci importate dall'Italia in Tunisia fossero sottoposte agli stessi dazi di 90 Bibloteca Gino Bianco

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