Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'intesa Chambedain-Mussolini superiore." Fu ufficialmente ricevuto a Roma proprio in quei giorni dell'e– state 1924, in cui il regime fascista era scosso fino alle fondamenta dallo scandalo Matteotti. Il corpo dell'assassinato era cercato senza risultato. Un giornale umoristico di Roma rappresentò, senza riguardo per la verità storica, l'illustre rampollo del re Salomone e della regina Saba sotto le sembianze di un cannibale negro in atto di sussurrare al Capo della polizia italiana: "A me potete dirlo in tutta confidenza; ve lo siete mangiato?" Ora che il reggente d'Etiopia, grazie al patrocinio francese e italiano, aveva avuto l'onore di apporre la propria firma al Patto della Società delle Nazioni, il quale stipulava che tutti i membri dovessero garantire la piena indipendenza e integrità territoriale degli altri firmatari, ecco che nell'estate 1925 arrivò a Roma come "un fulmine a ciel sereno" una proposta del Go– verno inglese, che faceva sua la proposta italiana del 1919! Gli inglesi pro– ponevano "una azione a due," senza preoccuparsi della Francia, cioè face– vano cadere nel nulla il Trattato del 1906. In altre parole, il Governo ita– liano era eccitato a mettersi in urto col Governo francese facendo la forca al Trattato del 1906, e ad abbandonare ogni politica di 1ntesa aI_nichevolecon Addis Abeba. Il piu elementare buon senso avrebbe dovuto consigliare Mussolini a voler almeno che il Governo di Parigi consentisse al nuovo accordo. Ma Mussolini, ormai, era aggiogato all'aratro di sir Austen, e ac– cettò. Naturalmente le formule del nuovo accordo dovettero essere studiate con cura. Lo scambio delle note definitive avvenne, il 16 e 20 dicembre 1925, pochi giorni prima che sir Austen facesse la visita di Rapallo. Con quelle note il Governo britannico s'impegnò ad appoggbare il Governo italiano in ogni sforzo per ottenere la concessione di costruire la ferrovia dall'Eritrea alla Somalia italiana; inoltre non avrebbe opposto nes– sun ostacolo agli sforzi che il Governo italiano avrebbe fatto per ottenere che il Governo francese abbandonasse all'influenza italiana la zona francese compresa tra la colonia francese di Gibuti e Addis Abeba. In compenso il Governo italiano era tenuto ad appoggiare il Governo britannico nello sforzo per ottenere dal Governo etiopico la concessione di costruire la diga sul lago Tana e un'autostrada dal Sudan al lago.6 L'accordo disponeva che, qualora uno solo dei due firmatari ottenesse la concessione desiderata, esso non avrebbe "rallentato i suoi cordiali (wholehearted) sforzi per assicurare una soddisfazione corrispondente all'altro governo interessato." È interes– sante notare che Mussolini (o i suoi "esperti") alla fine del 1925 pensavano ancora in termini di ottocentesche ferrovie; non avevano ancora scoperto che le ferrovie erano state sostituite dalle autostrade. Questo accordo era apparentemente di natura economica, e come tale non permetteva esplicitamente a Mussolini di muover guerra all'Etiopia, qualora questa avesse rifiutato la concessione. Nessun documento diploma– ~ -~ 6 Sull'importanza vitale del lago Tana per il Sudan e l'Egitto e sui precedenti degli accordi anglo-italiani del dicembre 1925, vedi LANGER, T be struggle for the Nile, "Foreign Affairs," gen– naio 1936. 77 BiblotecaGino Bianco

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