Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'intesa Chamberlain-Mussolini Una spin?sa questione divideva Inghilterra e Turchia, quella del con– fine tra Turchia e Iraq. La zona contesa era il territorio di Mossul, favo– losamente ricco di petrolio, sul quale il Governo britannico aveva ricevuto un "mandato" alla Conferenza della Pace nel 1919. Nel contestare i diritti britannici su Mossul, Kemal Ataturk non si lasciava scoraggiare né dalla pressione britannica né dalla guerriglia dei Kurdi, che si vociferava fosse fomentata da agenti britannici. Incursioni di truppe turche nel territorio dell'Iraq parvero preludere nel settembre 1925 ad una guerra anglo-turca. La questione di Mossul, per quanto riguardava la Francia, fu sistemata da sir Austen e dal delegato francese, Paul-Boncour, a Ginevra pochi giorni prima che sir Austen partisse per la crociera mediterranea. Sir Austen ot– tenne libertà d'azione verso la Turchia. Paul-Boncour ha scritto, in Entre deux guerres, II, pp. 174-75: "La sera del giorno in cui questo delicato problema fu sistemato in Ginevra [si intende 'sistemato' per la diplomazia francese], sir Austen Chamberlain parti per una crociera nel Mediterraneo, durante la quale doveva incontrare Mussolini e dare al dittatore la sua bene– dizione e un prestito, ché l'una e l'altro gli occorrevano" (Mussolini non ricevé mai un prestito inglese, e il "riconoscimento" da parte di sir Austen era avvenuto già nel dicembre 1924: vedi p. 65). A Rapallo sir Austen ot– tenne da Mussolini quella stessa libertà d'azione nell'affare di Mossul che aveva ottenuto pochi giorni prima da Paul-Boncour. Secondo il biografo ufficiale di Anthony Eden, allora segretario privato parlamentare di sir Austen Chamberlain, quando la Gran Bretagna ottenne l'appoggio dall'Italia nelle sue rivendicazioni contro la Turchia, "un prezzo per questo appoggio fu chiesto dall'inquieto ed evidentemente irresponsabile Benito Mussolini, e fu tranquillamente pagato da sir Austen. 112 Quale prezzo? Noi sappiamo che l'accordo Milner-Scialoja del 1919 (ve·di p. 20) aveva assegnato all'Italia, non solo l'Oltregiuba ma anche l'oasi di Giarabub nel Sahara orientale. Il Foreign Office aveva negoziato quell'accordo per conto dell'Egitto. Ma in seguito l'Egitto era diventato paese indipendente. Per conseguenza, gli italiani dovettero discutere la questione di Giarabub non piu col Governo inglese, ma con l'egiziano, e questo negava all'Italia l'oasi. Finché non ebbe ritenuto conveniente esercitare una pressione per ottenere l'adesione a quell'accordo, il Gabinetto di Londra rispettò religiosamente l'" autodecisione" egiziana. Ma dopo l'intervista del dicembre 1924 tra sir Austen Chamberlain e Mussolini (vedi p. 64-65), il Foreign Office fece del suo meglio per ottenere un accordo tra Italia e Egitto. E dopo lunghi nego– ziati, il 6 dice_mbre1925, il Governo egiziano consentf all'inclusione dell'oa– si di Giarabub nella Libia, ottenendo in compenso la Baia di El Sollum. 3 2 ]OHNSON, Anthony Eden, p. 128. 3 GUARIGLIA, Ricordi, pp. 37-38, 40, 42. Nel gennaio 1926, quando truppe italiane occupa– rono l'oasi di Giarabub, la stampa mussoliniana dette grande rilievo all'avvenimento, ma non disse parola della cessione di El Sollum all'Egitto. In verità né l'oasi, né la baia valevano la carta su cui le concessioni reciproche furono canonizzate. 75 BiblotecaGino Bianco

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