Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Irredentismo, questione balcanica e internazionalismo sloveni e croati, e 7000 voti ai clericali austriacanti. Il giorno in cui l'Istria fosse unita politicamente all'Italia, che cosa ne farebbero i nostri irredentisti di tutti quegli slavi e clericali au~triacanti, che dell'Italia non vogliono saperne, e che in quel paese sono la maggioranza, e che dagl'italiani non possono essere divisi, perché occupano quasi tutte le campagne intorno alle città e nelle stesse città sono mescolati con gl'italiani? Se nei tempi passati gl'italiani, che a Trieste e nell'Istria formano la massa della borghesia possidente, commerciante, intellettuale, invece di opprimere e sfruttare e disprezzare gli slavi, che formano la grande maggioranza dei lavoratori rurali, avessero usato con essi un po' di giustizia e di umanità e avessero cercato di istruirli italianizzandoli, oggi non esisterebbe in quei paesi una questione nazionale, e la lotta sociale fra proprietari di terre e lavoratori rurali, fra città e campagna, non coinciderebbe con la lotta etnica fra slavismo e italianità. Ma il terreno trascurato .una volta, la borghesia italiana non lo riacquisterà piu; e, meglio che i nazionalisti italiani, ipnotizzati nel sogno di un assoluto predominio, smentito ogni giorno dalla realtà, provvedono agl'interessi della nazionalità italiana i socialisti italiani di Trieste e dell'Istria, sforzandosi di eliminare ogni odio fra lavoratori italiani e lavoratori slavi, riunendo gli uni e gli altri nelle organizzazioni di classe, rintuzzando energicamente le prepotenze dei nazionalisti dell'una e dell'altra razza. E forse, caduta fra lavoratori slavi e lavoratori italiani la barriera di odio che i due nazionalismi cercano di tenere elevata, i lavoratori slavi, venendo a contatto pacifico con la superiore civiltà italiana, che non sarà rappresentata piu per essi dai soli strozzini e azzeccagarbugli e proprietari di terre, ma parlerà ad essi con la voce dei loro fratelli di fatica, i lavoratori slavi accoglieranno senza sospetto il fascino della vecchia Italia dalle molte vite: e il ·male fatto in questi ultimi cinquant'anni alla idea italiana dal nazionalismo sfruttatore sarà riparato forse nei prossimi cinquant'anni dal socialismo redentore. Ora come ora, non vi ha retorica irredentista capace di dimostrare che la Venezia Giulia sia paese esclusivamente italiano. E il principio di nazionalità non può essere su quei paesi inalberato né dagli italiani, che pretendono politicamente unirsi all'Italia,- né dagli slavi che, appoggiati ai consanguinei della Carniola e della Dalmazia, sognano di cancellare dall'Istria e da Trieste ogni vestigio di gente italiana. Del resto, l'odio di molti italianissimi di Trieste contro l'Austria e il loro desiderio di riunirsi all'Italia è un sentimento di assai fresca data. Trieste, sulla fine del XIV secolo, si dette spontanea a Casa d'Austria per essere difesa contro Venezia. Nella prima metà del secolo XIX Trieste fu la '' città fedelissima" per eccellenza. Nel 1848 i padri di molti attuali italianissimi boicottarono il commercio veneziano, mentre Venezia sosteneva la sua lotta eroica contro l'Austria. w E quell'odio, com'è poco antico, cos1 è poco profondo e poco sincero. Nella seduta del 14 maggio passato al Parlamento di Vienna, i deputati italianissimi, cioè non solo i nove clericali, ma anche i tre liberali nazio65 BibliotecaGino Bianco

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