Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

irredentismo, questione bal,canicae internazionalismo Replica al dott. Angelo· Vivante 1 I Da "spettri di idee" e da nuvolaglie sentimentali non è certo frastornato il mio vecchio e caro amico di Trieste, dott. Angelo Vivante, allorché difende l'atteggiamento assunto dai socialisti dell'Austria nella questione balcamca. Egli ben sa che l'internazionalismo socialista non può, né deve fondarsi, come il pacifismo, sull'arena sfuggente delle declamazioni sentimentali; il nostro internazionalismo deve nascere dalla concordia consapevole degli interessi: non esclude l'umanitarismo, tutt'altro; ma non lo assume come punto di partenza, lo cerca come punto d'arrivo, e si sforza cosi di dargli una baie e una forza di espansione, che manca del tutto al paciaiolismo. Esiste, dunque, fra il Vivante e me, un elemento intellettuale comune: il metodo del ragionamento che rende utile una discussione. Perciò, discutiamo. * Cominciamo con lo sbarazzare il terreno da qualche eqmvoco, il quale potrebbe riescire assai fastidioso. Il Vivante ha perfettamente ragione, quando afferma che "il proletariato, nato in questo stato [l'Austria] alla coscienza socialista e costretto a sudarci la vita, non può certo choisir ses parents, voglio dire scegliersi lo stato borghese piu omogeneo o crearselo spezzettando quello che c'è; ma deve considerare lo stato attuale come il fenomeno politico dell'oggi, e industriarsi a penetrarlo e a orientarlo, in ogni campo, verso i propd interessi." E i socialisti italiani dei paesi austriaci, lavorando coi socialisti delle altre nazionalità a fare dell'Austria uno stato democratico, invece di isterilirsi nell'irredentismo separatista caro ai romantici mummificati e agli speculatori del nazionalismo, non solo provvedono ottimamente agli interessi della nazionalità italiana nei loro paesi, eliminando il principale motivo della osti1 Ançelo Vivante si era domandato se l'annessione della Bosnia · Erze~ovina da parte dell'impero austro-ungarico, era diventata "una causa di litigio fra socialisti d'Austria e d'Italia" e polemizzava con Salvemini, in particolare per le affermazioni a proposito de! socialisti 8:ustriaci; S~lvemini replicò sulla "Critica sociale," a. XIX, nn 1, 2, 3, 1 gennaio, 16 gennaio-! febbraio 1909, pp. 11-14, 24-29, 44-48, sempre a firma xxx. Parte di questo articolo venne riprodotto anche su "La Voce," a. II, n° 53, 10 dicembre 1910, pp. 463-64. E l'ultimo paragrafo venne riportato anche su "L'Unità," a. III, n° 37, 4 dicembre 1914, p. 382. [N.d.C.] 62 Biblioteca.GinoBianco

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