Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

La politica estera dell'Italia e il pacifismo I • trambusto della odierna politica (I), impediamo a questa di esercitare sulla nostra azione una infl:uenza paralizzante. 4 Intanto chi ha avuto ha avuto; chi ha dato ha dato; evviva il prerruo Nobel; evviva la pace! Ora, se il pacifismo ernesto-teodoro-monetiano non producesse altro effetto se non quello di farsi prendere in giro dalla signora Bertha, noi non àvremmo nessun motivo di occuparcene. Ma esso è preso molto piu sul serio che non meriti dai partiti democratici italiani; distrae questi partiti - che hanno assoluta urgente necessità di rompere la loro perniciosa tradizione di retorica, di sentimentalismo, di ignoranza - li distrae dallo studio realistico dei problemi internazionali; seconda la nostra poltroneria intellettuale, dandoci l'illusione che abbiamo una politica estera, mentre non ne abbiamo nessuna; ci rende incapaci a combattere il militarismo con argomenti piu concreti e piu convincenti che non siano i vecchi luoghi comuni della nuvolaglia umanitaria; ci impedisce di avere una R.olitica interna seria, perché la politica interna è per nove decimi una conseguenza della politica estera, e un partito che non sa trovare un terreno solido alla sua politica estera è come una barca senza timone nella politica interna; fa magnificamente gli a•ffari dei partiti conservatori, che rimarranno sempre padroni dello Stato finché i partiti democratici saranno ipnotizzati e rimbambiti dalle formulette umanitarie; consolida il monopolio dinastico della politica estera, perché intanto la democrazia potrà rompere o far cadere in disuso l'articolo 5, dello Statuto, che rende il Re arbitro supremo delle alleanze, della guerra, della pace, in quanto essa avrà una politica estera concreta, piu rispondente agli interessi nazionali che non sia la politica personale del Re: e questo non sarà mai pos.sibile fino a quando la politica estera della democrazia non uscirà dai cancelli della vecchia ingenuità ideologica, retorica e sentimentale. Il pacifismo è preso sul serio dai pacifisti italiani, ed è preso in giro dai pacifisti austriaci; paralizza la democrazia italiana e fa l'interesse dei militaristi ita1iani. Mi pare che ce ne sia piu che d'avanzo per domandarci se non sia venuta l'ora di sbarazzarci di questo " spettro di un'idea " e riconoscere che la democrazia sciuperà tutto il suo tempo fino a quando persisterà a camminare per questa strada. " Uomini siate e non pecore matte! " 4 Si vedano questi umoristici documenti pacifisti nella " Vita internazionale " del 5 novembre. 61 ·6. 61u11otecGaino Bianco

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