Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 gara, servirà alla Turchia a superare quella crisi finanziaria che minaccia di fare naufragare il regime costituzionale. Quanto alla Serbia e al Montenegro, per compensarli della rinunzia che devono fare ad ogni unione coi popoli affini della Serbia e dell'Erzegovina, bisognerebbe assicurar loro anzitutto la sollecita istituzione della ferrovia transadriatica, che aprirebbe alla Serbia, oggi tributaria commercialmente dell'Austria, uno sbocco libero suWAdriatico, e il pieno abbandono al Montenegro della baia di Antivari, comprese le fortificazioni austriache di Spitza, che dominano la entrata nella baia. Inoltre occorrerebbe riunire 'Serbia e Montenegro in una sola federazione politica e doganale, inducendo la Turchia, verso competente indennità finanziaria, a cedere a questa federazione il sangiaccato di Novi Bazar, che divide dal Montenegro la Serbia. Non sarebbe la grande federazione iugo-slava: ma sarebbe sempre qualcosa e sarebbe soprattutto un cuscinetto fra Turchia ed AustriaUngheria, e una barriera contro quella penetrazione militare e politica , austriaca nei Balcani, a cui l'Austria dichiara di non avere mai pensato. IV E la Russia e l'Italia? In questi giorni si parla nei giornali italiani di " compensi " in maniera che muove non sappiamo se piu alla vergogna o al riso. Sembrerebbe che l'Austria intanto abbia commesso una cattiva azione contro la Turchia e contro la causa della pace, in quanto non abbia dato nulla a no~. Se ci avesse dato una competente mancia, la Turchia sarebbe stata bene derubata! Ora è bene che ci convinciamo che, nel caso che l'Austria rinunciasse alla ferrovia di Salonicco, al protettorato dei cristiani in Albania, al dominio militare della baia d'Antivari, e non si opponesse alla rapida costruzione della ferrovia serbo-montenegrina e alla federazione jugo-slava a scartamento ridotto, se l'Austria insomma rinunziasse effettivamente e non solo a parole all'ambizione di arrivare militarmente e politicamente a Salonicco e di assicurarsi il monopolio commerciale della penisola balcanica orientale, né l'Italia, né la Russia, né l'Inghilterra avrebbero compensi da domandare. L'Austria avrebbe perduto da una mano quel che avrebbe guadagnato con l'altra; la Turchia, la Serbia, il Montenegro si troverebbero nelle identiche condizioni. E a noi non resterebbe che andarcene a le_tto,soddisfatti di avere fatto non solo una buona azione difendendo la Turchia liberale e liberando essa e gli staterelli balcanici dall'incubo austriaco; ma avendo fatto anche un buon affare, perché ci saremmo assicurate ottime condizioni di espansione commerciale nell'Oriente. Solo, nell'interesse non dell'Italia sola, ma anche dell'Austria, a cui conviene come a n01 una cordiale e leale amicizia austro-italiana; nell'interesse 44 BibliotecaGino Bianco

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