Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 sciuta la barba, Tripoli non valeva rliente, ma si occupa anche lui dell'equilibrio barzilesco e della posizione strategica (!); Sacchi tutto felice che l'Estrema si trovi riunita a discutere di politica estera con quel sugo che si vede, dice anche lui che la spedizione militare ora non si deve fare, ma si deve impedire che altri vada a Tripoli e quindi bisogna ammettere la possibilità di un intervento militare. Il vaniloquio dura ancora per un pezzo, e finalmente, poiché nessuno sa che pesci pigliare, si dichiara che la seduta è preparatoria, si spengono i lumi e tutti se ne vanno a letto, con l'augurio che i tre gruppi elaborino meglio ognuno per conto proprio la loro opinione. Atto secondo In un mese di tempo i tre gruppi non hanno potuto elaborare niente: questo solo si è guadagnato, che, laddove nell'atto precedente c'erano 50 presenti e 11 aderenti, in questo i presenti sono 37 e gli aderenti 15; val quanto dire che, .su 90 deputati della Estrema, ce ne sono circa 40, ai quali della questione di Tripoli non importa un fico secco: o ci si va o non ci si va, per essi è lo stesso; avviso all'on. Prinetti. E gli altri 50 dopo aver discusso se è il caso di discutere, perché tanto, finora nessuno ha elaborato nulla di nuovo, e una ripetizione dell'atto precedente sarebbe uno spettacolo troppo monotono, a un tratto deliberano di deliberare. E si pone in votazione il seguente ordine del giorno: "L'Estrema Sinistra, dinanzi alla questione di Tripoli, riafferma la sua decisa opposizione ad ogni es,pansione coloniale con mezzi militari. " Trattandosi di opposizione decisa ad ogni espansione con mezzi militari, è da aspettarsi che votino contro non solo l'on. De Marinis, che vuole la spedizione militare su' due piedi tanto per consolarsi del fiasco cinese, ma anche gli altri onorevoli, i quali nella seduta precedente si preoccupavano dell'equilibrio, che sarebbe compromesso, e dell'altra potenza, che potrebbe occupar con comodo Tripoli, quando fosse decisamente esclusa ogni espansione con mezzi militari; e dovrebbero votar contro tutti gli altri deputati taciturni, che a somiglianza dell'on. Barzilai, temono di perdere l'equilibrio. Invece tutti votano l'ordine del giorno, tutti, all'infuori dell'on. De Marinis. - Che cosa vuol dire questo? Forse che hanno rinunciato all'equilibrio? - Ohibò essi non rinunciano a niente, tant'è vero che l'on. Barzilai a togliere ogni equivoco... anzi per creare quell'equivoco, che può lasciare le mani libere al Governo, dichiara di accettare l'ordine del giorno, " perché non pregiudica la possibilità di una eventuale occupazione della Tripolitania, ai fini della difesa dell'equilibrio del Mediterraneo." E nessuno dei presenti protesta contro questa interpretazione capziosa, sofistica, violentatrice della lettera cosi chiara e lucida dell'ordine del giorno. e questo, vuotato di ogm significato serio, è votato all'unanimità. 22 BibliotecaGino Bianco

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