Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

... A proposito di " irredentismo " lia. I socialisti trentini e triestini, dice l'on. Barzilai, sono salariati della questura austro-ungarica o dell'italiana. Dunque, dice l'on. Barzilai, non è vero che, andando nei paesi irredenti sulle spalle dei nostri gençrali, noi andremmo ad imporre la monarchia alla classe operaia; le migliaia di operai, che votarono pel candidato socialista, sono tutti questurini; anzi l'on. ~arzilai si ricorda di averne veduti parecchi portar le fiaccole nelle dimostrazioni austriacanti. Supponiamo che questi ricordi debbano risalire al tempo in cui l'on. Barzilai viveva a Trieste, cioè una ventina d'anni fa; e questo fatto ci obbliga a congratularci vivamente con l'on. Barzilai della sua meravigliosissima memoria. Già, il "latin sangue gentile " è capace di questo e di ben altro! Ma l'on. Barzilai non si contenta di negare la esistenza, al di là dell'Isonzo, di un partito contrario ·alla annessione; afferma che la questione dell'irredentismo va messa su basi diverse da quelle che pongo io. La questione dell'irredentismo bisogna guardarla dall'altissimo punto di vista dell'unità della patria, della difesa della nazionalità; senza la predicazione di queste "cose alte" la nostra propagaqda non sarà né educatrice, né feconda; anche Bissolati ha affermato sull'Avanti! i legami della patria e della razza comune. A questo punto mi avvedo che la memoria dell'onorevole Latin sangue gentile ha bisogno di essere aiutata. Il mio maestro e amico Bissolati scriveva negli Avanti! del 15 e 16 dicembre: L'on. Barzilai con cortese eufemismo dice che i socialisti " dell'idea della patria, della sua integrità, delle idealità e degli interessi morali che ad essa si connettono " fanno rinuncia sull'altare del " fattore economico." È questo non un giudizio, ma un pregiudizio che occorre affrontare e distruggere. Non è vero che i socialisti, perché affermano la comunanza di interessi fra i proletari di tutti i paesi, non si sentano legati con potenti vincoli di affetto alla terra dove nacquero, alla gente onde sono usciti. Se noi non siamo irredentist~ ciò proviene dalla persuasione nostra che la propaganda irredentista sia dannosa agli interessi morali del popolo nostro. Perché il militarismo non solo opprime la vita economica italiana, ma ne comprime anche la libertà politica, ne soffoca le energie. Ora, ne~pure lo stesso amico Barzilai vorrà constatare che il militarismo possa trarre dalle aspirazioni irredentiste pretesti al suo sviluppo, se egli medesimo, il Barzilai, si trovò costretto dalla sua stessa logica a dichiarare piu volte che avrebbe dato il voto favorevole ad aumenti di forze militari, quando la politica estera del Governo desse affidamento di volere assecondare le aspirazioni irredentiste. Ora, le mie idee coincidono perfettamente con le idee del Bissolati; anzi l'idea di scrivere il mio articolo sull'irredentismo mi venne appunto leggendo gli articoli del Bissolati. Se per irredentismo intendete la difesa della lingua e della nazionalità italiana nei paesi non annessi alla madrepatria, noi lo accettiamo, ma a patto che la borghesia irredentista non pretenda di servirsi dell'irredentismo per aggiogare gli operai al carro reazionario. Ma se dal concetto della difesa della lingua pretendete di ricavare il concetto di rivendicazioni politiche, noi rifiutiamo il vostro irredentismo. Volete Trieste? andatevela a prender voi... se siete buoni; e in questo caso mettetevi d'ac15 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==