Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

A proposito di " irredentismo " cialista. Gli irredentisti reazionari, invece,· non ne vogliono sapere del suffragio universale e cercano di liberarsi dal giogo austriaco, unendosi al regno d'Italia, nel quale sono sicuri di trovare le forze necessarie a tener a freno gli operai. Il mio caro "Sansone" invece, sopprime dal suo gioco la carta socialista, che pur è oggi la piu importante anche nei paesi "irredenti"; lascia nel gioca la sola carta irredentista reazionaria, e afferma che quelle regioni preferiscono l'annessione alla madre patria. 2 E per dimostrare che gli irredentisti non sono reazionari, ricorda. che a gridar per le vi~ di Trieste abbassoCrispil c'è da farsi accoppare - ma non dagli operai socialisti, spero! - e, aggiunge: "Non sono mica tutti deputati reazionari quelli che fanno le dimostrazioni al grido di viva l'Italia! e Oberdan non era mica reazionario.'' È vero; ma i dimostranti eleggono precisamente dei dèputati reazionari; e Oberdan, caro mio, visse quando il socialismo appena esisteva; se vivesse oggi, invece di manipolar bombe per far la festa a Cecco Beppe, sarebbe un ottimo socialista e dedicherebbe tutta la sua anima generosa alla· difesa degli operai contro i capitalisti austriaci e contro i capitalisti italiani, e sarebbe forse deputato socialista e domanderebbe, d'accordo con i socialisti slavi e tedeschi, l'autonomia nazionale amministrativa., e sarebbe chiamato filisteo dal nostro "Sansone." Data dunque l'esistenza, nei paesi cosi detti irredenti, di una potentissima corrente democratica autonomista e contraria all'unione con l'Italia, 3 io sostengo ~e i partiti democratici italiani debbono abbandonare l'idea' della conquista dei cosi detti confini naturali. E sostengo che i partiti democratici debbono rinunziare all'irredentismo, ' perché la conquista dei confini naturali è impossibile senza una guerra e la guerra vuol dire prevalenza del militarismo. " Sansone " non crede - beato lui! - che sia proprio necessaria una guerra; si fa un piccolo congressino diploma tic(? e tutti contenti come pasque. Ecco, se la cosa stesse cosi,. io non avrei nulla in contrario alla conquista dei famosi confini; ma temo che "Sansone" sia rimasto con la sua cultura storica e politica al tempo in cui bastava suonarè una tromba per conquistare una città. " Sansone " dice anche: dal momento che l'esercito c'è utilizziamolo. Utilizziamolo per chi? non per i democratici irredenti, che non ne vogliono sapere; non per la democrazia italiana, che da una recrudescenza del militarismo avrebbe tutto da temere. Utilizziamolo dunque per i reazionari al di qua e al di là dell'Isonzo! Se "Sansone" è monarchico io non ho nulla da ridire; ha ragione. Se è socialista o almeno democratico, non posso far altro che deplorare la eccessiva confusione delle sue idee. 2 ~ bene ricordare che nel 1848 la borghesia triestina, favorita dall'Austria con danno del commercio veneziano, non solo non insorse contro l'Austria, ma prese nettamentt! posizione contro la nuova Repubblica di Venezia e partecipò attivamente alla guerra anti-italiana. Il " latin sangue gentile " dormicchiava ancora! 3 A un irredentista molto intelligente e passabilmente liberale io domandavo: " Se l'Austria vi concedesse una piena autonomia amministrativa, vorreste piu venire con noi?" "Giammai!" 13 81bl1otecaGino 81a'nco

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