" Come siamo andati in Libia " e a/,tri scritti dal 1900 al 1915 Oberdan non era e non sarebbe mai stato deputato. Oh, perché? Perché potrebbe anche darsi che quegli invidiabili irredenti non avessero neppure il suffragio elettorale che abbiamo noi. Affé di Dio, noi siamo ancora irredentisti. E MANUELE SELLA E il Travet allegramente rimbecca: Mio caro "Sansone," Mi dispiace dovertelo dire: ma tu, tutto affaccendato a cercare la mascella d'asino per mettermi in fuga, alcune parti del mio articolo anti-irrejentista non le hai lette; e a quelle che hai lette hai risposto molto male. Tu dici che l'irredentismo ha due scopi: 1) difendere la 0 lingua italiana; 2) cercare di annettere alla madre patria quelle regioni che preferiscono l'annessione. Rispetto al primo punto, mi dai sulla voce insegnandomi che l'italianità · non si deve schernire e che è nostro sacro dovere genufletterci innanzi alla "Dante Alighieri." Ora, io di lingua italiana e di italianità non ho mai parlato nel mio articolo : se ti fa piacere, ti dirò anzi che nella difesa della lingua italiana mi troverai sempre d'accordo con la "Dante Alighieri," a capo della quale vi sono persone per cui io ho profondissima stima. Ma questa non mi può impedir di vedere che la "Dante Alighieri" non solo difende la lingua italiana, ma protegge nel Trentino e nel Triestino un movimento annessionista, al quale movimento dà anche un carattere conservatore, sussidiando dei preti, la cui principal funzione è quella di fare della propaganda antisocialista. Ora, è solamente di questo movimento annessionista che io mi occupo: di tutto il programma, come tu dici, complesso dell'irredentismo, io ho studiata, nel mio articolo, solo la parte - la pi,u importante e interessante per un partito politico - la quale riguarda l'annessione alla madre patria di quelle regioni che... non preferiscono l'annessione. Perché, mio caro "Sansone," tu dici che quelle regioni preferiscono, io dico che non preferiscono. È inutile dunque che tu mi spieghi a base di logica e di .termini latini il motivo per cui i nostri fratelli, pur sapendo che i "regnicoli" stan male, aspirano a venir e a stare in loro compagnia. Io dico che il proletariato italiano socialista, suddito di casa d'Austria, siccome gode nei paesi austriaci di una. libertà politica ed economica maggiore del proletariato italiano socialista, suddito del ministro Pelloux, non ha alcun desiderio di venire a provare le dolci ebbrezze del patrio suol. Questo non vuol dire che sia proprio soddisfatto delle sue condizioni: tutt'altro! e per questo gli operai triestini e trentini lottano per ottenere l'autonomia amministrativa a base di suffragio universale, la quale libererà la borghesia italiana dal giogo austriaco, ma nello stesso tempo darà la prevalenza al partito so12 BibliotecaGino Bianco
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