Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

A proposito di " irredentismo '' Per irredentismo, ciò dato, si deve intendere quel sentimento italiano ed ego1st1co che quasi tutti abbiamo che siano rispettate le tradizioni di italianità che le regioni italiane, soggette ad altre nazioni, difendono. L'irredentismo quindi vorrà: 1) difendere la lingua italiana; 2) cercare di annettere alla madre patria quelle regioni che preferiscono l'annessione. Per ottenere questo risultato, di due specie possono essere i mezzi: 1) pacifici per via diplomatica; 2) guerreschi. Ora, come ragiona Un Travet? Dice: L'.esercito probabil,mente occorrerà per annettere Trieste, ecc.; il servirsi dell'esercito darà incremento al militarismo; dunque?... diciamo corna dell'irredentismo. Il che, in primo luogo, è quanto dire: l'esercito ci costa un sacco di quattrini e di noie, e per questo lo vogliamo abolire, dunque facciamo in modo di non ricavarne neppure il poco utile che ci può dare. Ma l'errore del Travet è piu radicale ancora; egli non pone mente al fatto che l'esercito è uno dei mezzi, e non il solo mezzo; egli dimentica che il fenomeno dell'irredentismo è un fenomeno complesso e che compete agli irredentisti, prima di tutto e soprattutto, il dovere di italianità, dove c'è, e il dovere di non schernire uno dei sodalizi piu benemeriti, piu geniali, e che sarà certamente uno dei piu fecondi, voglio dire la " Dante Alighieri." Il Travet vien fuori dicendo che gli irredenti siamo noi e che i redenti sono quei poveri cristi che ora strappano le targhette con le scritte bilingui! Ho detto sin da principio che è un Filisteo. Infatti il popolo eletto, se voleva avviarsi alla Terra promessa, doveva prima di tutto conservare la propria esistenza... cacciando in fuga a furia di mascella d'asino tutti i Filistei. Che l'Italia d'oggi non sia la Terra promessa lo sanno tutti. Abbiamo i tribunali militari, il domicilio coatto, Finalborgo, Pallanza e tutta la forca variopinta del passato e del presente. Ma, se Un Travet prenderà in mano qualunque trattato di logica, troverà un principio elementare che, per quanto volgare, è necessario a chi studia contrappunto di irredentismo: " Fra due mali, è un bene il male minore." Quegli invidiabili abitatori del paradiso austro-ungarico, che, per non sapere che fare, si divertono a boicottare le carrozze bilingui a rischio di finire in prigione, desideraqo di venire nell'inferno italiano per assaggiare il tridente di Satanasso. Oh, che vuol dire questo fatto? Vuol dire tout simplement che il nostro inferno è meno inferno del loro paradiso. Un Travet cita brillantemente Cattaneo, Ferrari, ecc. . Non vogliamo ricercare quale fosse l'opinione di Cattaneo e di Ferrari; sta il fatto che, prima di tutto, bisogna considerare che i tempi sono diversi, e che, in secondo luogo, se ragionassero ora come ragiona il Travet, avrebbero torto. Il Travet dice che chi fa l'irredentismo sono i reazionari dalla pancia piena, ehe siedono nel settore piu reazionario della Camera austriaca. Vorrei sapere se sono deputati quelli che facevano la sassaiola contro i soldati austriaci; quelli che boicottavano le carrozze bilingui; quelli che urlavano: viva l'Italia! all'inaugurazione del monumento di Dante, e al ricevimento di Menotti Garibaldi. Vada un po' Un Travet a Trieste e urli: abbasso Crispil se vuol farsi poco meno che accoppare! Gli è che il sentimento italiano a Trieste è cosi suscettibile, che anche il grido di abbasso un birbante! assume veste di un'offesa all'Italia; ed è fatto psicologico spiegabilissimo. Oh, mi dica un poco (me ne ero scordato) in che settore della Estrema Destra reazionaria sedeva Oberdan quando votava le leggi reazionarie? 11 BibliotecaGino Bianco

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