Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e· altri scritti dal 1900 al 1915 druplice, ai patti che convengono all'Austria; oppure avrà da fare col blocco tedesco-austro-turco, nel quale la flotta austriaca acquista a un tr:atto una potenzialità enorme, potendo disporre militarmente di Valona) mentre l'Italia è impegnata non solo con 100 mila uomini, ma anche con parte della sua flotta a Tripoli. 4 Il blocco austro-tedesco, insomma, ha due corde al proprio arco. Se la Russia aderisce alla politica balcanica austriaca, la Turchia è· abbandonata alla sua sorte. Se la Russia rimane fedele all'Entente anglo-francese, la Turchia è accolta nel blocco. E allora il programma austro-tedesco, mentre sarebbe immutato riguardo alla Francia e all'Inghilterra, muterebbe di fronte alla Turchia, alla Russia e alla Bulgaria. La Turchia sarebbe garantita di fronte alla Russia e alla Bulgaria; perderebbe i Balcani occidentali che passerebbero piu o meno completamente e direttamente all'Austria; e l'Italia otterrebbe in compenso la Tripolitania dalla Turchia, e fors'anche dall'Austria il Trentino. La pace con la Turchia Ora questa, che sarebbe, secondo noi, una soluzione della vertenza italoturca, assolutamente rovinosa per noi, noi possiamo benissimo evitarla, se ci rendiamo una buona ·volta conto della necessità di pacificarci di nostra iniziativa con la Turchia al piu -presto. Bisogna che la guerra con la Turchia finisca entro il febbraio, per iniziativa dell'Italia, senza bisogno di intermediari, e senza pagare senserie, a condizioni accettabili per la Turchia, con una nuova amicizia italo-turca, che renda inutile per la Turchia l'adesione al blocco austro-tedesco. Il Maranelli, nell'articolo che precede queste nostre osservazioni, pres.enta una data soluzione del problema. Non diciamo che sia la sola possibile, né che sia la migliore. Ce ne sono parecchie altre. Si potrebbe, per es., cedere alla Turchia qualche punto poco importante dei nostri domini nel mar Rosso (Assab?) o nella Somalia. Ciò che occorre ad ogni modo aver presente è che, nelle condizioni di immobilità a cui è ridotta l'Italia dalla preoccupazione balcanica, e dato l'appoggio che la Turchia può sempre sperare dalla Ger· mania e dall'Austria, la Turchia non ha nessun interesse a far la pace, se non a condizioni accettabili. Bisogna dare al Governo turco un argomento qua- . 4 L'impresa di Tripoli ci ha indeboliti. In questo momento, cioè proprio quando avremmo piu bisogno di disporre liberamente di tutte le nostre forze, siamo, come scrive il " Corriere della Sera," 20 gennaio, simili " a un uomo, che ha il braccio destro impedito." Per terra dobbiam tenere fuori dell'Europa 100.000 uomini; e per mare, data una guerra con una potenza provvista di flotta, dovremmo difendere tutta la spiaggia tripolina, cioè 1800 chilometri, mentre è già cosi poco agevole la difesa delle coste italiane. Abbiamo, è vero, acquistata una fiducia che prima ci mancava, nella nostra organizzazione militare, e nella disciplina nazionale del nostro popolo: e questo è un vantaggio inestimabile, ed è il solo vantaggio dell'impresa di Tripoli: ma questo vantaggio lo abbiamo raggiunto nel. momento stesso in cui ci mettevamo in condizione di non potere pni utilizzarlo in Europa per i nostri interessi nazionali veri! 172 Biblioteca·GinoBianco

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