Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e ·altri scritti dal 1900 al 1915 A sentirlo parrebbe infatti che tutta que~ta grande passione italiana per Tripoli sia stata suscitata dalla pubblicazione di quegli scritti. L'opera di un volgare mistificatore, montata e strombazzata da quattro esaltati, avrebbe spinto il Paese all'impresa· rovinosa. Tripoli non fu mai nelle aspirazioni del popolo italiano; i nostri uomini di stato mai vi pensarono; Mazzini e Crispi mai ne parlarono I I destini di tutto un popolo sono stati determinati soltanto da un vile inganno. Dopo di che riesce loro facile opporci la seguente profonda considerazione: La Ragione pubblicava l'ultimo documento falso il 24 settembre, e cinque giorni dopo, il 29 settembre, l'Italia aveva dichiarata la guerra alla Turchia! Gaetano Salvemini deve convenire che il successo della falsificazione crispina fu veramente prodigioso, a meno che non voglia ammettere che mentre scopriva quel falso letterario, un piu grande falso morale era nel suo spirito. Ora io non ho mai né pensato né scritto ciò che i conquistadores della Idea nazionale mi attribuiscono. Nel primo numero dell'Unità ho affermato che il falso rapporto Rohlfs al Crispi fu pubblicato il 24 settembre per distruggere l'effetto dei magnifici articoli pubblicati da Gaetano Mosca sulla Tri·buna del 20 e 22 settembre. E nel secondo numero dell'Unità, dimostrando la falsificazione della " miracolosa profezia," scrivevo questo: Tutti ricordiamo la profonda impressione, che produsse in Italia questo documento straordinario. Fu, come dissero i giornali, "l'ora di Crispi." La lettera crispina giungeva proprio al momento buono per spingere agli estremi il parossismo della opinione pubblica [che dunque già c'era]. Un governo, che avesse osato da quel momento in poi resistere alla corrente che travolgeva ogni cosa, sarebbe stato spazzato via dall'insurrezione di tutto il paese... E giustamente il Co"iere della Sera del 3 ottobre ha riconosciuto alla Ragione "il merito •di aver fatto buona propaganda espansionista" con la pubblicazione dei documenti di Crispi, auspicanti alla conquista africana. "Buona propaganda espansionista," dunque, venuta al momento buono a dare l'ultima spinta, ad esaltare la... passione eroica fino agli estremi del parossismo e rendere impossibile da quel momento in poi nel pubblico ogni idea che non fosse quella della conquista e della guerri} profetizzata da ben quindici anni e... cosI facile, cosI facile! E chi non ha interesse a far dimenticare certe responsabilità, non seguirà certo i conquistadores nazionalisti nel loro tentativo di negar~ ai documenti falsi la parte - e grande - della influenza che ebbero nella esaltazione della... passione eroica. Né è lecito agli eroi appassionati della Idea naziona/,e fabbricare e attribuirci pensieri, che non abbiamo mai né avuti né manifestati. Non siamo né Erodoto né Plinio. E certe "sollecitazioni di testi " non riescono bene, quando sono tentate sui contemporanei. 156 BibliotecaGino Bianco

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