Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Colonia e Madre Patria sorge tra queste due grandi parti della madrepatria uno stridente, immancabile contrasto d'interessi riguardo alla colonizzazione esterna. Il Nord, industriale, si trova già in un'assai comoda posizione •di fronte al Sud, anche per quanto riguarda il problema coloniale. Di fronte al Sud, in quanto questo gli è servito finora di assai comodo mercato per imporgli, sotto la valida egida della protezione doganale, i suoi manufatti a prezzi fuori concorrenza e per ritirarne materie prime e prodotti alimentari. Né il Nord ha da temere lo sviluppo industriale del Sud; poiché ora tale sviluppo dovrebbe determinarsi in lotta con la industrializzazione già compiuta del Nord, lotta nella quale le adulte e radicate manifatture del Nord possono facilmente sopraffare le nascenti manifatture del Sud. Difatti - esempio pratico - in questi ultimi anni non si è potuto altrimenti promuovere la industrializzazione della città di Napoli, se non proteggendola, con favori eccezionali, contro la concorrenza del Nord. In altri termini è la identica situazione in cui si trova l'Ungheria, ancora agraria, di fronte ali' Austria già industrializzata. Ed ora, per l'Italia, l'annessione della Tripolitania, mentre favorisce ancora piu questa vantaggiosa posizione del Nord rispetto al Sud, di tanto aggrava e peggiora le condizioni economiche del Sud. Invero, la conquista africana da una parte allarga notevolmente il mercato di smercio delle manifatture del Nord; e questo ampliamento di mercato, portando un aumento nella domanda di manufatti, causerà un maggior prezzo di questi, a tutto vantaggio del Nord e a tutto danno del Sud, che pagherà di piu il consumo dei prodotti industriali. D'altra parte, la stessa conquista africana allarga il mercato e quindi aumenta la ofjerta di prodotti agricoli: e perciò il Nord, che venderà a piu caro prezzo i suoi manufatti, comprerà a piu basso prezzo le materie prime ed i prodotti alimentari del suolo, a tutto danno del nostro Mezzogiorno. Anche perché, come già dicemmo, mentre le nuove terre tripolitane, superficialmente sfruttate, quasi vergini, potranno produrre, con una buona organizzazione tecnico-amministrativa delle aziende agricole, a costi decrescenti, le vecchie esauste terre del Mezzogiorno non potranno sottrarsi al fatale, crudele imperio della legge della produttività decrescente. Ecco quindi dimostrato come le nostre provincie meridionali, tra il Nord d'Italia industriale e la nuova Colonia agricola, verranno a trovarsi come tra l'incudine ed il martello!' E vi rimarremo fino· a quando non saremo divenuti anche noi un popolo industriale, produttore di manufatti. Ma è possibile trasformarsi dall'oggi al domani, da popolo agricoltore in popolo manifatturiero? No certamente: occorre educazione, preparazione, spirito àlacre d'iniziativa, e soprattutto occorrono capitali, tutte cose che non s'improvvisano, ma sono frutto di lenta evoluzione. Riconosciamo pure la necessità politico-militare dell'impresa tripolina, ammettiamo altresi che in un futuro piu o meno prossimo essa possa divenire un bene per tutti, alti e bassi italiani; ma oggi come oggi noi dobbiamo purtroppo, appena finiti i primi entusiasmi, guardare in faccia alla rude realtà; e guardarla in faccia non certamente con musulmana tranquillità, limitandoci solo a salmodiare col nostro poeta: " Die n'aiti, Die n'aitil " Chi ci salverà dunque dai fieri colpi, che frattanto ci verranno dall'Alto e dal Basso della nuova Grande Patria? Vorrà salvarci la sapienza del legislatore? Forse. Ci salverà la sapienza nostra? Fors'anche questa. Ma certo piu ancora bisogna aver fiducia in quell'immancabile benefico sorgere di misteriose forze economiche, in quella vis medicatrix natur~, in quelle armonie economiche, le quali pur esistono, che pur si muovono e che non furono solo una fisima o una dolce illusione della gran mente del Bastiat I Da ciò non vogliamo certamente concludere che, in attesa dell'avvento di queste benefiche forze, legislatori e privati debbano rinchiudersi, ripetiamo, in una musulmana neghittosità di fronte ai nuovi problemi economici, che si affacciano all'orizzonte italico in seguito alla conquista tripolina. La salute, si sa, non è mai dei popoli apatici, neghit145 BibliotecaGino Bianco •

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