Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Erodoto e Plinio, naziona!isti Dal- momento che citava Erodoto, perché il Corradini non ha ricordato che Erodoto al capitolo 198 del libro IV delle Storie affermava, già al suo tempo, che per la feracità del suolo la Libia, salvo qualche oasi fertilissima, non poteva esser paragonata né con l'Asia, né cori l'Europa? La geografia dell'on. Torre 2 [Chi vorrà fare a suo tempo la storia del modo come siamo andati a Tripoli, dovrà senza dubbio attribuire un grado altissimo di responsabilità in questa impresa al Co"iere della Sera. Nel settembre del 1911 era questo il giornale, non solo piu diffuso d'Italia, ma anche piu accreditato - e meritatamente - per serietà e probità. Fino agli ultimi d'agosto si era tenuto estraneo alla campagna libica del Giornale d'Italia, del Corriere d'Italia, della Stampa. Sarebbe bastata nel settembre del 1911 una parola di prudenza, detta con fermezza e con dignità dal grande giornale di Milano, per calmare molti bollori e dare un miglior orientamento allo spirito pubblico. Né mancavano fra i collaboratori del Corriere gli uomini competenti e autorevoli, capaci di dire questa parola. L' on. Gaetano Mosca, per es., poteva bene pubblicare sul Co"iere della Sera quei suoi articoli, mirabili per dottrina e buon senso, che dové invece affidare alla Tribuna. 3 Luigi Einaudi poteva bene comuniçare ai lettori del Corriere della Sera quelle sue opinioni sul valore economico della Libia, frutto di studio maturo e disinteressato, e non eccessivamente ottimiste, che confinò invece nella Riforma sociale dell'ottobrenovembre 1911. Il Corriere della Sera, invece, entrò a un tratto durante il settembre impetuosamente nella campagna per l'impresa militare immediata. E l'opera di gettare a piene mani olio sul fuoéo della sovraeccitazione pubblica, la comp1 l'on. Andrea Torre con una processione di articoli solenni e monumentali, sul valore economico e politico della Libia; dai quali gl'italiani impararono, fra le altre straordinarissime cose, che "l'Africa, com'è noto, ha una conformazione speciale, per cui si può partendo dall'occidente verso l'oriente dividerla in grandi strisce o zone parallele: alla zona nordica mediterranea succede la zona desertica del Sahara e della Libia, e a questa la zona tropicale" (12 sett.); e furono informati che i nomadi Thuareg sono una regione dell'Africa centrale ad ovest del lago Ciad; e seppero di "importanti miniere di fosfati," che facevano gola alla Francia lungo i] confine fra la Tunisia e la Tripolitania, mentre fino dalla primavera precedente il Pervinquière, che aveva visitato i luoghi con la missione • • 2 Questo paragrafo fu aggiunto dal Salvemini nel volume Come siamo andati in Libia, pp. 13,3.:136. [N.d.C.] 3 Sono stati raccolti poi nel volume L'Italia e la Libia, Milano, Treves, 1912. [N.d.C.1 133 • · Biblioteca Gino Bianco

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