Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Falsificazioni tripoline fosfati, la cui utilizzazione potrebbe dar luogo ad imprese lucrose. Non dubito che altri giacimenti di ferro, di piombo argentifero e di zinco possano trovarsi nelle regioni piu elevate del Bova (Barca?); ma occorrerà, per essere precisi, avere dati piu positivi di quelli posseduti attualmente." Il vero Rohlfs, invece, le cui opere il falsario ignora, parla in ben altro modo nei suoi scritti autentici delle pretese ricchezze minerarie della Cirenaica e della Tripolitania. Nella conferenza su L'importanza della Tripolitania per sé stessa e come punto di partenza per gli esploratori (pubblicata nella rivista L'Esploratore, diretta dal Camperio, nel 1880, pp. 392 sgg.), egli dice: "Nulla affatto sappiamo della costituzione geologica della Cirenaica... Anche la Tripolitania è egualmente un paese non studiato scientificamente... La regione attigua a Tripoli, appena conosciuta... Tutta la grande regione meridionale della Grande Sirti verso l'interno è ancora sconosciuta... Nella Tripolitania v'è propriamente ancora tutto da fare, quindi tanto la botanica che la geologia sono inesplorate." Ed ecco che cosa serive nell'opera Von T ripolis nach Alexandria, Bremen, 1871, I, 63 e II, 3: " Di minerali finora non si è trovata traccia nella Reggenza, salvo un'abbondante miniera di zolfo verso la costa della Gran Sirti; il cui sfruttamento è stato _però impedito dal Governo turco. Nel Fezzan si trova del natrone, che in parte è riescito ad ardvare a Tripoli, donde qualche volta se ne fa esportazione. Vi sono anche alcune miniere di salgemma, che però ancora non sono sfruttate. Non sembra che la Cirenaica abbia mai posseduto tesori minerali; perché l'oro, l'argento e le pietre preziose, che gli antichi esportavano come articoli commerciali, venivano certamente dal Sud." In nessuno, poi, degli scritti autentici del Rohlfs esiste il benché minimo accenno ai giaciment! di fosfati, che si troverebbero ai confini fra la Tripolitania e la Tunisia. Le prime notizie di giacimenti fosfatici nel1A' frica Settentrionale, e piu precisamente in Algeria, risalgono al 1878; nel 1885 si cominciò a parlare anche di fosfati in Tunisia; i primi sfruttamenti cominciarono in Tunisia nel 1886 (vedi Comptes rendus hebdoma~ daires des séances de l' Academie des sciences, CVI, 379 sg. ed. Anna/es des mines, 1895, p. 61). Il Rohlfs, il ~ui ultimo viaggio in Tripolitania avvenne nel 1878-9, e che non era uno speculatore interessato a tener segreta una scoperta mineraria, ma un esploratore interessato a mettere in luce i propri meriti, non avrebbe nei suoi scritti autentici taciuto di un fatto cos1 importante. Quanto poi all'affer.mazione che il Rohlfs avrebbe fatto esaminare dall'Imperial Museo di Berlino dei campioni "ricchissimi e puri" di zolfo, anche questa è una panzana bella e buona. Le ricerche diligentissime, che una persona assai autorevole di Berlino ha fatto fare, su mia domanda, non solo nel Museo imperiale di Ber123 Biblioteca Gino Bianco

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