Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 retto non meno grande di quelli diretti:: la nostra occupazione di Tripoli. Occupata e distratta l'Italia in Tripolitania, mentre la Russia è ancora occupata e preoccupata all'interno, dove andrà a finire il sogno della federazione balcanica, la cui possibilità di attuazione noi avremmo dovuto garantire impegnando tutte le nostre forze nel trattare la rinnovazione della Triplice? Nel 1914 saremo, grazie a Tripoli, piu deboli di quello che siamo, e dovremo tollerare ogni condizione. Né, quando l'Austri;i crederà di avanzare verso Salonicco, potremo invocare il rispetto al nuovo regime turco, né, mancando della forza necessaria, potremo imporre compensi. Cosi:, grazie a questa minuscola gesta che si vuol circondare di aureole gloriose mentre è un misero contraccolpo di avvenimenti la cui iniziativa non ci appartiene, la Germania avrà liberato la via che da Amburgo va a Bagdad, quella via che con perseveranza veramente mirabile essa va sgom- - brando gradatamente da ogni contrasto: sono di poche settimane fa gli accordi con la Russia per la Persia. Il tracciato della gigantesca "via dei tedeschi" è pronto per l'esecuzione: i popoli che erano chiamati all'opporvisi (Italia e Russia) hanno mancato al loro compito: e non per motivi che han nulla di grande. Cosi:, in definitiYa, la millantata conquista di Tripoli si risolve per noi in una sconfitta diplomatica. Essa significa che noi ci rendiamo a discrezione dinanzi alla Germania ed all'Austria, e che la Triplice sarà rinnovata senza patti e senza garanzie. Forse è già rinnovata. E chi oserebbe protestare? I "giovani turchi"? Ma avranno Tripoli; e tornano gioiosamente ministeriali. I clericali? No davvero: il Banco di Roma e Cecco Beppe sono s~disfatti e basta. I socialisti? Ma hanno il suffragio universale, e avranno, se non il monopolio, molti lavori pubblici, e forse la Banca del Lavoro. I radicali? Ma alle nuove elezioni raddoppieranno di numero, e con quelle chicche che si chiamano collegi non è lecito scherzare... Per rendere piu fragorosa la comune gioia e piu intensa la patriottica commozione, manca soltanto che l'occupazione abbia luogo: come è stato annunziato, il 20 settembre: sarà il numero unico aggiunto al programmone cinquantenario. Cosi: i lirici del nazionalismo potranno intonare, col cuore gonfio e la testa scema, il peana della Grande Italia! 98 BibliotecaGino Bianco

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