Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 porauv1sta. E un partito socialista, che trova un monopolio creato dalla borghesia del suo paese a favore diretto della borghesia stessa e indiretto del proletariato, cioè a danno diretto di altre borghesie e indiretto di altri proletariati, e sostiene questo monopolio contro gli altri, o magari aiuta alla creazione di nuovi monopolì, non fa opera internazionalista, e non ha nessun diritto di esclamare, quando il cielo si annebbia: "È giunta l'ora dell'Internazionale. " I socialisti dell'Austria, messi nel bivio di veder sacrificati gl'interessi propri o quelli degli altri, non si sono neanche domandati se non c'era alcuna transazione possibile, che dividesse il male per metà: prima han fatto il loro interesse, lasciando che il Governo lavorasse senza disturbi; poi si sono ricordati che c'eravamo anche noi; e si son messi a dire: " È giunta l'ora dell'Internazionale." Quanto alla Serbia e al Montenegro, un leggero sorriso canzonatorio basta. Eppure, se i socialisti dell'Austria avessero considerati non i soli inte- · ressi prossimi, ma anche quelli un po' meno immediati delle stesse classi operaie dei loro paesi, si sarebbero opposti prima alla arrischiata avventura del loro Governo e guarderebbero oggi con maggior spirito di equità alle domande della Serbia e del Montenegro, anche indipendentemente dalla pressione dell'Italia. La trasformazione dell'Austria in uno Stato democratico federale, affermata dal partito socialista austriaco nello storico Congresso di Bruna e divinata cinquant'anni prima dal genio di Carlo Cattaneo, o non ha nessun senso, o vuol dire né piu né meno che la fine del predominio burocratico, ecclesiastico, militare sui popoli dell'Austria, l'abbandono di buona parte delle attuali funzioni di stato ai singoli gruppi nazionali autonomi ed eguali: vuol dire insomma la espropriazione che ciascun popolo farebbe a suo vantaggio dei poteri dell'attuale casta dominante, cioè dell'Austria, mentre tutti si federerebbero liberamente in un nuovo Stato. E a questo risultato o prima o poi certamente si arriverà. Ma ci si può arrivare prima e ci si può arrivare poi. E il solo mezzo che la burocrazia civile, ecclesiastica, militare austriaca, abbia per ritardare la sua fine, è lo spingersi a fondo nell'avventura balcanica: conquistare nuovi paesi da trattare come la Bosnia, cointeressando borghesia e proletariato al mantenimento di un ordinamento politico, il quale assicura monopolì economici nei paesi conquistati e moltiplicando gl'impieghi: rubando insomma, e invitando a rubare, e distraendo dietro alla rapina le cure dei popoli dalle lotte sociali. Ogni passo che l'Austria farà verso Salonicco, sarà un arresto nello sviluppo democratico interno dell'Austria; sarà una nuova arma data alla burocrazia per minacciare, lusingare e ricattare i popoli: sarà un nuovo inciampo all'ascensione del proletariato. E il partito socialista dell'Austria mal provvede agl'intereressi permanenti del proletariato, che esso rappresenta, vendendo al suo Governo, per un piatto di lenti, la sua primogenitura. 88 BibliotecaGino Bianco

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